Tante pretendenti, un paio di cenerentole, il sogno degli azzurri. E una favorita assoluta, la Francia campione del mondo. Tra le giocate di De Bruyne e Mbappé e i gol di Ronaldo, Kane e Lukaku, Euro 2020 avrebbe tutte le premesse per essere un grande europeo. Se non fosse per la formula bislacca a 24 squadre, già “ammirata” nel 2016, che praticamente rischia di rendere un’inutile passerella tutta la prima fase a gironi, in cui passeranno prima, seconda, e pure le migliori 4 terze dei sei gironi. E poi l’incubo del Covid, quasi dimenticato nel clima festoso di riapertura e stadi pieni delle ultime settimane, ma sempre dietro l’angolo, come dimostrano i primi casi di positività nella Spagna e nella Svezia che imbarazzano tutta l’Uefa (e mettono in pericolo il torneo).
FRANCIA FAVORITA, MA L’INGHILTERRA GIOCA (QUASI) IN CASA – Senza sorprese, senza fattori esterni, sulla carta non c’è storia. La Francia parte davanti a tutti, e non solo per il trionfo di tre anni fa in Russia. Quella squadra è se possibile ulteriormente cresciuta e maturata. E ha ritrovato pure Karim Benzema, il grande centravanti, forse l’unico tassello che le mancava. L’abbondanza a disposizione di Didier Deschamps è quasi imbarazzante: basti pensare che la formazione degli esclusi (sono rimasti a casa Theo Hernandez, Veretout e Martial) avrebbe potuto ambire tranquillamente alle semifinali. Come si batte una squadra con Mbappé, Griezmann, Benzema, Kante, Pogba &Co.? Forse semplicemente non si batte, o almeno così è andata a Russia 2018. Stavolta, però, c’è una rivale più accreditata delle altre. L’Inghilterra, eterna incompiuta, chissà se pronta finalmente a rivincere qualcosa, grazie al “fattore casa”. Se vincerà il suo girone, la nazionale dei Tre Leoni potrà giocare tutte le partite a Wembley (dove è in programma anche la Final Four) con la sola eccezione dei quarti. È un grande vantaggio. O forse solo l’ennesimo tabù da sfatare: soltanto tre volte nella storia il Paese ospitante ha alzato la coppa. Fra le cenerentole, da segnalare la storica prima volta di Finlandia e Macedonia.
L’OUTSIDER BELGIO, L’INCOGNITA DEL GIRONE F (E L’INCUBO COVID) – Ci sono essenzialmente tre elementi che possono scombinare il pronostico. Il primo è prettamente sportivo, è il Belgio di Romelu Lukaku: dopo la semifinale persa (male) ai Mondiali, questa è l’ultimissima occasione per una generazione d’oro che fin qui non ha mai vinto nulla. Anche il sorteggio, con un girone facile e una terza agli ottavi, la spinge in fondo, almeno fino ai quarti, con possibile incrocio proprio contro l’Italia. Qui iniziano le variabili impazzite. L’urna ha messo insieme cinque gruppi materasso e un girone folle, più che di ferro: Francia, Germania e i campioni uscenti del Portogallo tutti insieme (con la piccola Ungheria). È vero che, col ripescaggio delle migliori terze, le big andranno tutte avanti comunque, ma una rischierà, e poi probabilmente finirà agli ottavi contro la Spagna. Con un cammino così tutto può succedere, persino alla fortissima Francia. E poi c’è sempre il Covid. Le differenti politiche in tema di vaccinazione da parte delle Federazioni ha fatto sì che non tutti i giocatori di tutte le nazionali siano arrivati al grande appuntamento vaccinati: Italia e Belgio ad esempio sono coperti, in buona parte la Francia, Inghilterra e Spagna no e qui ci sono stati i primi positivi. La Uefa ha predisposto delle regole apposite per posticipare le partite ed eventualmente sostituire i giocatori, al fine di salvaguardare il torneo, ma di fronte a un focolaio non c’è misura che tenga.
LE SPERANZE AZZURRE, TRA SOGNO E REALTÀ – E poi c’è l’Europeo dell’Italia. Perché tutti sperano che sia anche l’Europeo dell’Italia. Con l’inaugurazione a Roma, le tre partite (facili a dire il vero) del girone in casa, un percorso teoricamente in discesa almeno fino ai quarti di finale. Ci sono tutte le condizioni per far bene. C’è anche il giusto entusiasmo, con la nazionale di Roberto Mancini che ha riconquistato tutti: 27 risultati utili consecutivi non mentono. Però forse illudono un pochino: è vero che l’Italia è tornata a vincere e convincere, ma negli ultimi due anni lo ha fatto sempre e solo con squadre di seconda fascia. Invece agli Europei per arrivare a Wembley bisognerà battere almeno una big, ai quarti (probabilmente il Belgio). Oggi gli azzurri sono fra le tante pretendenti, subito dietro Francia e Inghilterra, ma probabilmente anche Spagna, Germania e Belgio perché con meno talento, che possono sognare il trofeo. E in fondo, questo sono gli Europei: un sogno per tutti.