Vendevano passaporti e documenti d’identità falsi e tra i loro clienti potevano “vantare” anche molti foreign fighter. Tra questi anche l’uomo che lo scorso 2 novembre a Vienna ha messo in atto l’attentato terroristico che ha provocato 4 morti e 22 feriti. Questa mattina, la polizia ha arrestato a Milano e in altre città della Lombardia sette persone indiziate di far parte di una organizzazione transnazionale attiva proprio nel traffico di documenti falsi. L’operazione, denominata The Caucasian Job, nasce dagli approfondimenti avviati a seguito di un’operazione antiterrorismo condotta nel dicembre 2019 dalle autorità austriache su una possibile pianificazione di attentati in Europa.

Questa ha permesso di evidenziare collegamenti con circuiti del terrorismo internazionale di matrice religiosa e, in particolare, con l’autore dell’attentato di Vienna del novembre 2020. I sette uomini sono tutti originari dell’Est Europa e gestivano i loro affari a Milano. Gli arresti sono arrivati dopo un’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della Procura di Milano e condotta dalla Digos in collaborazione con la Direzione centrale della polizia di prevenzione. Il tutto è avvenuto con il supporto dell’Ectc – European Counter Terrorism Centre di Europol e la collaborazione della Guardia di Finanza.

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