I dati all’esame della cabina di regia confermano il trend in miglioramento: le nuove ordinanze attese in giornate porteranno fuori dall'area gialla anche Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e provincia autonoma di Trento
Scende ancora il valore medio nazionale dell’incidenza dei casi di Covid ogni 100 mila abitanti: passa a 26 rispetto al 32 della scorsa settimana. Fermo invece l’Rt nazionale allo stesso valore di 7 giorni fa: 0,68. Sono i dati contenuti nel monitoraggio Iss-ministero della Salute, ora all’esame della cabina di regia, che saranno presentati oggi. Tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso tranne una, la Sardegna, a rischio moderato: “La campagna vaccinale progredisce velocemente e l’incidenza è a un livello che permetterebbe il contenimento dei nuovi casi”, scrive l’Istituto superiore di sanità.
Nelle prossime ore, quindi, dovrebbe esserci la promozione e le nuove ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza: da lunedì più della metà del Paese passerà in zona bianca. A entrare nella fascia di rischio più bassa sono Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e provincia autonoma di Trento: in tutto salgono a 13 le Regioni bianche, alle quali entro la settimana successiva si aggiungeranno le altre. L’ultima, la Valle d’Aosta, entrerà in questa fascia dal 28 giugno.
Cala l’occupazione dei posti letto – Dal monitoraggio Iss-ministero emerge inoltre come anche questa settimana nessuna Regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica per i malati di Covid. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 8%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 1.033 (31/05/2021) a 688 (08/06/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (anche questo all’8%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 6.482 (31/05/2021) a 4.685 (08/06/2021).
Cautela per le varianti e tracciamento – “La prevalente circolazione in Italia della variante B.1.1.7 (nota come variante inglese) e la presenza di altre varianti che possono avere una maggiore trasmissibilità e/o eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede di continuare a monitorare con attenzione la situazione e mantenere cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia”, sottolinea comunque il rapporto dell’Istituto superiore di Sanità. In tal senso, torna a essere fondamentale il tracciamento: “Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (4.992 vs 7.424 la settimana precedente)”, si legge nel monitoraggio. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è invece “stabile (40,3% vs 40,1% la scorsa settimana). Stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,6 vs 38,6%). Il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening“.