Il processo d’appello per le fatture false che vede imputati i genitori di Matteo Renzi e l’imprenditore Luigi Dagostino è stato rinviato al prossimo 16 dicembre. Un legittimo impedimento dovuto a un sospetto contagio da Covid-19 per Tiziano Renzi, il padre dell’ex premier: con questa motivazione la Corte d’appello di Firenze ha disposto il rinvio. In primo grado, il 7 ottobre 2019, il Tribunale di Firenze ha condannato per false fatturazioni Tiziano Renzi e Laura Bovoli a 1 anno e 9 mesi, mentre Dagostino, riconosciuto colpevole anche di truffa aggravata, ricevette una pena di 2 anni.
Tiziano Renzi, come riportato dal certificato medico prodotto dal suo legale, l’avvocato Federico Bagattini, deve rimanere in quarantena domiciliare nella sua casa a Rignano sull’Arno in attesa dell’esito del tampone molecolare, che è previsto in arrivo per il pomeriggio. Lo stesso provvedimento di quarantena interessa la moglie Laura Bovoli. La corte di appello ha rilevato comunque che questo processo, al momento, non presenta problemi di prescrizione dei reati, sia che la questione Covid nella famiglia Renzi venga chiarita oggi, sia nei prossimi tempi, e anche se, in caso di positività, l’insorgenza della patologia dovesse prolungare l’impedimento di Tiziano Renzi e di Laura Bovoli. Anche per questo il processo di appello è stato rinviato di circa sei mesi.
I fatti al centro del processo risalgono al 2015, quando l’imprenditore Dagostino era amministratore delegato della Tramor, società di gestione dell’outlet The Mall di Leccio di Reggello (Firenze). Due le fatture ritenute false dall’accusa: una da 20.000 euro e l’altra da 140.000 euro, entrambe emesse appunto nel 2015 da due società dei Renzi, la Party e la Eventi 6, per consulenze e progetti di marketing per l’outlet di Reggello (Firenze). Lavori che secondo l’accusa non furono mai effettuati, mentre le somme risultano pagate da Tramor spa.