Saranno le indagini della procura di Brescia a stabilire le cause del decesso di un uomo di 54 anni morto giovedì 3 giugno. La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo, vuole capire se la morte dell’uomo possa essere stata conseguenza della somministrazione della prima dose del vaccino anticovid Astrazeneca ricevuta lo scorso 29 maggio. Gianluca Masserdotti, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera che ha raccolto il racconto della sua famiglia, dopo l’iniezione aveva avuto indolenzimento e un po’ di febbre per un paio di giorni. Poi aveva cominciato a essere stanco, mal di testa insistente e lancinante, gambe pesanti. Domenica 6 giugno è svenuto e sono stati chiamati i soccorsi.

“Tra una ventina di giorni – racconta la sorella Sonia al quotidiano – potrebbero arrivare risposte dai risultati delle analisi specifiche, eseguite appena Gianluca è arrivato in ospedale, disposte quando i medici hanno saputo che era stato vaccinato da poco, diagnosticando un’ischemia e un’emiparesi sinistra. Non è escluso che avesse già un trombo mai diagnosticato e che il vaccino abbia innescato questo processo che non gli ha dato scampo. Quando è arrivato al pronto soccorso aveva le piastrine praticamente azzerate, e, forse, con il vaccino in corpo, il suo fisico non è riuscito a reagire, nonostante i medici abbiano fatto di tutto per salvarlo”. L’uomo è stato operato due volte, ma mercoledì è stata dichiarata la morte cerebrale. La famiglia, come successo nel caso di Camilla Canepa, ha deciso di donare gli organi. “Se mio fratello aveva effettivamente un problema latente, sarebbe stato diagnosticato e, forse, non saremmo arrivati a questo punto. Ci vuole più tutela per chi si vaccina”.

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