L’impresa non ha trovato molto spazio sui giornali locali. Anche perché la principale testata dell’isola, il Curaçao Chronicle, non ha neanche una vera sezione dedicata allo sport. Le notizie si susseguono l’una dopo l’altra senza grandi steccati. Le nomine dei nuovi ministri si mescolano con le novità immobiliari, l’annuncio del ritorno delle navi da crociera si litiga un posto in home page con il video dell’arrivo della prima fornitura di vaccino contro il Covid-19. Solo che quest’ultima è datata febbraio 2021. Difficile che le vicende della squadra di calcio di questa piccola isola di appena 444 chilometri quadrati (con neanche 160mila abitanti) si trasformino in notizie. Una ferrea legge che ha trovato applicazione anche mercoledì scorso, quando gli azzurri locali hanno centrato un piccolo, grande, successo. Grazie allo 0-0 ottenuto in casa contro il Guatemala, infatti, Curaçao ha chiuso in vetta al Gruppo C nella prima fase di qualificazioni del Nord e Centro America per i Mondiali del 2022.
Un percorso quasi netto, fatto di tre vittorie pesanti contro avversari come Saint Vincent e Grenadine (5-0), Cuba (1-2), e Isole Vergini (8-0). La resistenza contro il Guatemala, però, era tutt’altro che scontata. Per la Nazionale in maglia blu le ultime settimane sono state piuttosto convulse. A metà maggio il commissario tecnico Guus Hiddink è stato ricoverato in ospedale a causa del Covid. Così i vertici della Federcalcio locale hanno dovuto scegliere un sostituto in tutta fretta. I casting sono durati poco. Anche perché il legame con l’Olanda è ancora piuttosto forte. Almeno per quanto riguarda il calcio. È bastata una telefonata a Barcellona per risolvere la grana allenatore. Patrick Kluivert, che su quella panchina ci si era già seduto fra il marzo del 2015 e il giugno 2016, ha ascoltato la voce che usciva dalla cornetta e ha risposto presente. Tutto sistemato. Tranne per un piccolo dettaglio. L’ex attaccante non poteva liberarsi immediatamente.
Perché il Barça gli aveva affidato una delle sue squadre giovanili. Serviva un atto di clemenza, che ha preso la forma di un permesso speciale concesso in maniera ottriata dalla presidenza del club. Giusto il tempo di fare i bagagli e Kluivert vola sulla piccola isola della Antille Olandesi che si staglia proprio di fronte alla costa venezuelana. I giorni a disposizione per preparare gli incontri sono pochi. Così il ct ad interim si attacca un’altra volta al telefono. Stavolta con Hiddink. I due si sentono di continuo. Si scambiano opinioni, buttano giù la tattica, scelgono l’undici iniziale. Tutto rigorosamente insieme. O almeno così giura Patrick. Il match contro le Isole Vergini assume i contorni del trionfo. Ma la pressione inizia a farsi sentire qualche giorno dopo. Il passaggio del primo turno di qualificazione è legato al risultato finale contro il Guatemala. Bisogna tirare fuori un asso dalla manica. Kluivert ci rimugina sopra. Ancora e ancora e ancora. Fino a quando non ha un’intuizione.
Prende carta e penna e si siede dietro a una scrivania. E mentre una telecamera lo riprende, lui inizia a scrivere una parola dietro l’altra. Il risultato finale è un video motivazionale tutto da vedere. Qualcuno lo definisce “emotivo”, altri “emozionante”. I più cinici semplicemente trash. I fotogrammi scorrono veloci. Kluivert strofina la sedia contro il parquet, inclina la testa, fa volare la punta della penna su una pila di fogli A4. Scrive la stessa lettera a ciascun calciatore della rosa. Poi chiude la carta bianca in un foglio giallo e lo infila sotto la porta di ogni stanza. “Mentre sono qui a scrivere mi rendo conto di quanto sono fortunato a essere parte di questo viaggio, il nostro viaggio, che abbiamo iniziato insieme e che ora stiamo proseguendo insieme”. E ancora: “So quanto avete lavorato duramente per tutto questo, so che avete versato lacrime, sudore e sangue. Abbiamo fatto dei sacrifici per crescere e non importa quanto sia difficile, avanziamo come famiglia e come Paese. Dal giorno che avete indossato questa maglietta e siete entrati in questa squadra siete diventati una parte di me”.
Un po’ William Wallace, un po’ Al Pacino in Ogni maledetta domenica, Kluivert è riuscito a centrare il suo obiettivo. Il Guatemala ha sparato a salve. Curaçao anche. E si è preso la testa del girone. Per la piccola nazionale dei Caraibi il cammino verso la Coppa del Mondo è ancora lungo. Domenica la formazione di Kluivert giocherà l’andata del secondo turno di qualificazione contro Panama, che ha centrato il suo exploit quattro anni fa, con la conquista di un posto nella fase finale dei Mondiali russi del 2018. Ma questa volta la rappresentativa di Curaçao ha potuto avvicinarsi a un match a eliminazione diretta con fondate speranze. Anche perché negli ultimi dieci anni, ossia dallo scioglimento della Nazionale delle Antille che ha trasformato le varie isole in entità indipendenti, il peso specifico della Nazionale è aumentato incredibilmente.
Nel 2011 Curaçao occupava la posizione numero 208 nel ranking Fifa. Una frase piuttosto elegante per dire che era l’ultima selezione del globo. Adesso si è arrampicata addirittura fino al 77simo posto. Subito dopo la Siria, appena prima proprio di Panama. Il ruolo degli allenatori stranieri, a partire dall’argentino Manuel Bilches, che ha guidato la squadra fra l’agosto e il dicembre del 2011, è stato fondamentale. Kluivert e Hiddink, uno che ha trovato il suo centro nella periferia del calcio, hanno fatto fare passi importanti alla Federazione. Ma il vero grande successo è stato ottenuto da Remko Bicentini, olandese naturalizzato che aveva svolto il ruolo di vice nella prima parentesi di Kluivert. Promosso commissario tecnico nel 2016, Bicentini ha condotto Curaçao alle fasi finali della Gold Cup. Per due volte. Nel 2017 è uscito nella fase a gruppi dopo tre sconfitte (tutte per 2-0) contro Giamaica, El Salvador e Messico.
Nel 2019, invece, gli azzurri hanno raggiunto la vetta più alta del loro percorso calcistico: grazie alla vittorie sull’Honduras e al pareggio colto al 93′ contro la Giamaica, Curaçao è volata addirittura ai quarti di finale della Gold Cup, dove è stata eliminata dagli Stati Uniti. Il valore della rosa a disposizione di Kluivert e Hiddink è cresciuto con il tempo fino a toccare quota 17,7 milioni di euro (secondo Transfermarkt), più o meno al livello di Suriname, Kazakistan, Angola e Qatar. E la crescita del movimento ha portato anche all’esportazione di calciatori. Quasi tutti i componenti della squadra giocano all’estero. Qualcuno in posti esotici come Emirati Arabi, Cipro e Qatar.
Altri in Paesi meno periferici come Olanda, Svezia, Portogallo, Stati Uniti e Germania. Ma c’è anche chi è riuscito a trovare un posto in Championship, la seconda serie inglese, comunque fra i primi cinque campionati continentali. Gervane Kastaneer è l’ala sinistra del Coventry, mentre i fratelli Bacuna, gli elementi più interessanti della rosa, hanno una lunga frequentazione con il calcio di sua maestà. Leandro è arrivato nel 2019 al Cardiff City dopo aver giocato con Aston Villa e Reading. Il fratello Juninho, invece, veste la maglia dell’Huddersfield Town dal 2018. Non è facile capire quali siano i margini di crescita di una Nazione così piccola. Ma intanto a Curaçao basterebbe battere Panama per avanzare al terzo turno di qualificazione per i Mondiali in Qatar. E magari ottenere qualche articolo in più dai media nazionali.
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Il Curaçao ‘meravigliao’ di Kluivert e Hiddink: così la piccola isola caraibica (ignorata dai media) avanza verso i Mondiali del Qatar
Gli azzurri locali hanno centrato un piccolo, grande, successo chiudendo in vetta al Gruppo C nella prima fase di qualificazioni del Nord e Centro America per i Mondiali del 2022. L'ex attaccante è subentrato al tecnico olandese colpito dal Covid e ha motivato i suoi con una lettera alla Al Pacino in Ogni maledetta domenica: "Avanziamo come famiglia e come Paese". Domani il match contro Panama per il secondo turno
L’impresa non ha trovato molto spazio sui giornali locali. Anche perché la principale testata dell’isola, il Curaçao Chronicle, non ha neanche una vera sezione dedicata allo sport. Le notizie si susseguono l’una dopo l’altra senza grandi steccati. Le nomine dei nuovi ministri si mescolano con le novità immobiliari, l’annuncio del ritorno delle navi da crociera si litiga un posto in home page con il video dell’arrivo della prima fornitura di vaccino contro il Covid-19. Solo che quest’ultima è datata febbraio 2021. Difficile che le vicende della squadra di calcio di questa piccola isola di appena 444 chilometri quadrati (con neanche 160mila abitanti) si trasformino in notizie. Una ferrea legge che ha trovato applicazione anche mercoledì scorso, quando gli azzurri locali hanno centrato un piccolo, grande, successo. Grazie allo 0-0 ottenuto in casa contro il Guatemala, infatti, Curaçao ha chiuso in vetta al Gruppo C nella prima fase di qualificazioni del Nord e Centro America per i Mondiali del 2022.
Un percorso quasi netto, fatto di tre vittorie pesanti contro avversari come Saint Vincent e Grenadine (5-0), Cuba (1-2), e Isole Vergini (8-0). La resistenza contro il Guatemala, però, era tutt’altro che scontata. Per la Nazionale in maglia blu le ultime settimane sono state piuttosto convulse. A metà maggio il commissario tecnico Guus Hiddink è stato ricoverato in ospedale a causa del Covid. Così i vertici della Federcalcio locale hanno dovuto scegliere un sostituto in tutta fretta. I casting sono durati poco. Anche perché il legame con l’Olanda è ancora piuttosto forte. Almeno per quanto riguarda il calcio. È bastata una telefonata a Barcellona per risolvere la grana allenatore. Patrick Kluivert, che su quella panchina ci si era già seduto fra il marzo del 2015 e il giugno 2016, ha ascoltato la voce che usciva dalla cornetta e ha risposto presente. Tutto sistemato. Tranne per un piccolo dettaglio. L’ex attaccante non poteva liberarsi immediatamente.
Perché il Barça gli aveva affidato una delle sue squadre giovanili. Serviva un atto di clemenza, che ha preso la forma di un permesso speciale concesso in maniera ottriata dalla presidenza del club. Giusto il tempo di fare i bagagli e Kluivert vola sulla piccola isola della Antille Olandesi che si staglia proprio di fronte alla costa venezuelana. I giorni a disposizione per preparare gli incontri sono pochi. Così il ct ad interim si attacca un’altra volta al telefono. Stavolta con Hiddink. I due si sentono di continuo. Si scambiano opinioni, buttano giù la tattica, scelgono l’undici iniziale. Tutto rigorosamente insieme. O almeno così giura Patrick. Il match contro le Isole Vergini assume i contorni del trionfo. Ma la pressione inizia a farsi sentire qualche giorno dopo. Il passaggio del primo turno di qualificazione è legato al risultato finale contro il Guatemala. Bisogna tirare fuori un asso dalla manica. Kluivert ci rimugina sopra. Ancora e ancora e ancora. Fino a quando non ha un’intuizione.
Prende carta e penna e si siede dietro a una scrivania. E mentre una telecamera lo riprende, lui inizia a scrivere una parola dietro l’altra. Il risultato finale è un video motivazionale tutto da vedere. Qualcuno lo definisce “emotivo”, altri “emozionante”. I più cinici semplicemente trash. I fotogrammi scorrono veloci. Kluivert strofina la sedia contro il parquet, inclina la testa, fa volare la punta della penna su una pila di fogli A4. Scrive la stessa lettera a ciascun calciatore della rosa. Poi chiude la carta bianca in un foglio giallo e lo infila sotto la porta di ogni stanza. “Mentre sono qui a scrivere mi rendo conto di quanto sono fortunato a essere parte di questo viaggio, il nostro viaggio, che abbiamo iniziato insieme e che ora stiamo proseguendo insieme”. E ancora: “So quanto avete lavorato duramente per tutto questo, so che avete versato lacrime, sudore e sangue. Abbiamo fatto dei sacrifici per crescere e non importa quanto sia difficile, avanziamo come famiglia e come Paese. Dal giorno che avete indossato questa maglietta e siete entrati in questa squadra siete diventati una parte di me”.
Un po’ William Wallace, un po’ Al Pacino in Ogni maledetta domenica, Kluivert è riuscito a centrare il suo obiettivo. Il Guatemala ha sparato a salve. Curaçao anche. E si è preso la testa del girone. Per la piccola nazionale dei Caraibi il cammino verso la Coppa del Mondo è ancora lungo. Domenica la formazione di Kluivert giocherà l’andata del secondo turno di qualificazione contro Panama, che ha centrato il suo exploit quattro anni fa, con la conquista di un posto nella fase finale dei Mondiali russi del 2018. Ma questa volta la rappresentativa di Curaçao ha potuto avvicinarsi a un match a eliminazione diretta con fondate speranze. Anche perché negli ultimi dieci anni, ossia dallo scioglimento della Nazionale delle Antille che ha trasformato le varie isole in entità indipendenti, il peso specifico della Nazionale è aumentato incredibilmente.
Nel 2011 Curaçao occupava la posizione numero 208 nel ranking Fifa. Una frase piuttosto elegante per dire che era l’ultima selezione del globo. Adesso si è arrampicata addirittura fino al 77simo posto. Subito dopo la Siria, appena prima proprio di Panama. Il ruolo degli allenatori stranieri, a partire dall’argentino Manuel Bilches, che ha guidato la squadra fra l’agosto e il dicembre del 2011, è stato fondamentale. Kluivert e Hiddink, uno che ha trovato il suo centro nella periferia del calcio, hanno fatto fare passi importanti alla Federazione. Ma il vero grande successo è stato ottenuto da Remko Bicentini, olandese naturalizzato che aveva svolto il ruolo di vice nella prima parentesi di Kluivert. Promosso commissario tecnico nel 2016, Bicentini ha condotto Curaçao alle fasi finali della Gold Cup. Per due volte. Nel 2017 è uscito nella fase a gruppi dopo tre sconfitte (tutte per 2-0) contro Giamaica, El Salvador e Messico.
Nel 2019, invece, gli azzurri hanno raggiunto la vetta più alta del loro percorso calcistico: grazie alla vittorie sull’Honduras e al pareggio colto al 93′ contro la Giamaica, Curaçao è volata addirittura ai quarti di finale della Gold Cup, dove è stata eliminata dagli Stati Uniti. Il valore della rosa a disposizione di Kluivert e Hiddink è cresciuto con il tempo fino a toccare quota 17,7 milioni di euro (secondo Transfermarkt), più o meno al livello di Suriname, Kazakistan, Angola e Qatar. E la crescita del movimento ha portato anche all’esportazione di calciatori. Quasi tutti i componenti della squadra giocano all’estero. Qualcuno in posti esotici come Emirati Arabi, Cipro e Qatar.
Altri in Paesi meno periferici come Olanda, Svezia, Portogallo, Stati Uniti e Germania. Ma c’è anche chi è riuscito a trovare un posto in Championship, la seconda serie inglese, comunque fra i primi cinque campionati continentali. Gervane Kastaneer è l’ala sinistra del Coventry, mentre i fratelli Bacuna, gli elementi più interessanti della rosa, hanno una lunga frequentazione con il calcio di sua maestà. Leandro è arrivato nel 2019 al Cardiff City dopo aver giocato con Aston Villa e Reading. Il fratello Juninho, invece, veste la maglia dell’Huddersfield Town dal 2018. Non è facile capire quali siano i margini di crescita di una Nazione così piccola. Ma intanto a Curaçao basterebbe battere Panama per avanzare al terzo turno di qualificazione per i Mondiali in Qatar. E magari ottenere qualche articolo in più dai media nazionali.
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Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Il presidente eletto Donald Trump ha suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero prendere il controllo del Canale di Panama, definendolo come una “risorsa nazionale vitale” e chiedendo a Panama di restituire il canale se i “principi, sia morali che legali” degli Stati Uniti che consentono a Panama di gestire il canale vengono violati.
Trump ha raddoppiato la proposta, lanciata per la prima volta sui social media ieri, durante un discorso all'evento Turning Point Usa a Phoenix, sostenendo che gli Stati Uniti hanno un "interesse acquisito" nel far sì che il canale venga gestito senza che Panama addebiti "prezzi e tariffe di passaggio esorbitanti" alle navi gestite da aziende e personale militare statunitensi.
"La nostra Marina e il nostro commercio sono stati trattati in modo molto ingiusto e sconsiderato. Le tariffe applicate da Panama sono ridicole, profondamente ingiuste, soprattutto sapendo la straordinaria generosità che è stata concessa a Panama, molto scioccamente, dagli Stati Uniti", ha detto Trump. "Questa completa truffa ai danni del nostro Paese cesserà immediatamente". "Se i principi, sia morali che legali, di questo magnanimo gesto di donazione non saranno rispettati, allora chiederemo che il Canale di Panama venga restituito agli Stati Uniti", ha continuato. "Quindi, funzionari di Panama, vi prego regolarvi di conseguenza".
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - Martina, la studentessa fiorentina di 21 anni ferita con trenta coltellate dall'ex fidanzato a Oslo, in Norvegia, "non sarebbe in pericolo di vita". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, aggiungendo che "la famiglia è arrivata a Oslo ieri e che l'ambasciata segue la situazione da venerdì con la massima attenzione, prestando assistenza alla famiglia".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "Maria Ruggia è morta in ospedale, esattamente nell’ospedale Ingrassia a Palermo. L’hanno lasciata su una barella del pronto soccorso dal 10 dicembre al 18 dicembre. Solo il 19 è stata trasferita a Medicina Generale, quando stava già malissimo, il 20 è deceduta”. Lo scrive sui social Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera.
“La figlia ha fatto una denuncia: suppone che potrebbe avere contratto un’infezione in ospedale perché è stata tenuta al pronto soccorso senza somministrarle adeguata terapia antibiotica preventiva, visto che si trattava di paziente fragile, esponendola a un ambiente sanitario non idoneo per troppo tempo, se ne capirà di più con le indagini. Una cosa però è certa", prosegue.
"Una paziente, ancor di più fragile, non dovrebbe stare 10 giorni in barella al pronto soccorso prima di essere trasferito in un reparto o in una clinica. E invece Maria ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita nelle stesse condizioni in cui sono costretti a stare i siciliani che hanno la sfortuna di finire in un pronto soccorso", dice ancora Faraone.
(Adnkronos) - "Lo abbiamo documentato con le foto, lo abbiamo testimoniato con i nostri blitz nei pronto soccorso siciliani, abbiamo chiesto interventi urgenti, ma nulla è cambiato, se non in peggio. Per il Presidente della Regione, Renato Schifani, va bene così e in Sicilia regna l’assuefazione, in attesa di scandalizzarsi per il prossimo morto al pronto soccorso”, conclude Faraone.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - "Appena avuta notizia dell'attentato di Magdeburgo, l'ambasciata italiana in Germania ha chiesto alle autorità locali se vi fossero coinvolti degli italiani. Ci è stato risposto che non risultavano cittadini italiani". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, parlando di Marco Forciniti - originario di Pietrapaola, in Calabria - "cittadino italo-tedesco, del cui ferimento - ha aggiunto il ministero degli Esteri - l'Unita di Crisi ha appreso dai media. Funzionari dell'ambasciata si sono recati presso l'ospedale per conoscere le condizioni di salute dell'uomo e fornirgli assistenza".
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Elon Musk "non diventerà presidente, questo ve lo posso dire. Ne sono sicuro, sapete perché? Non può esserlo, non è nato in questo Paese". Parlando ai sostenitori durante un evento a Phoenix, il presidente eletto Donald Trump ha affermato che il fondatore di Tesla - che è nato in Sudafrica - ha "fatto un lavoro straordinario" e ha respinto gli attacchi dei democratici che sostengono che Musk si stia comportando come un presidente 'de facto', dopo che la scorsa settimana l'imprenditore ha guidato con successo un tentativo di bloccare un disegno di legge bipartisan sui finanziamenti governativi.
"No, non prenderà la presidenza. Mi piace avere accanto persone intelligenti", ha detto Trump. "La nuova bufala è che il presidente Trump ha ceduto la presidenza a Elon Musk. No, no, non succederà".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "La migliore risposta alla irresponsabilità della magistratura e delle sinistre, che hanno voluto un inutile e persecutore processo a Salvini, sarà la rapida approvazione del disegno di legge sicurezza. Terremo conto di ogni osservazione. Ma ognuno stia al suo posto. Non ci sono altre istituzioni che si sostituiscono al parlamento". Lo dice il presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri.
"Valuteremo le obiezioni, soprattutto quelle autorevoli, e valuteremo eventuali miglioramenti. Ma il disegno di legge sicurezza sarà approvato. Per rafforzare le forze dell'ordine. Noi vogliamo tutelare il popolo in divisa a cui abbiamo dato un nuovo contratto di lavoro. Invece la sinistra ed i grillini stanno dalla parte dei teppisti che aggrediscono le forze di polizia. E anche le altre Istituzioni devono guardare alla difesa della legalità", prosegue.
"Aspettiamo, ad esempio, dal massimo esponente del CSM qualche segnale dopo la sentenza di Palermo. I procuratori che si sono alternati chiedendo condanne senza fondamento resteranno al loro posto? Il CSM discuterà di questa scandalosa vicenda di Palermo? Chi lo guida avrà qualche esternazione da fare anche cogliendo l'occasione di fine anno? O la magistratura può impunemente sabotare le istituzioni politico-parlamentari e tentare di sostituirsi al potere legislativo e a quello esecutivo con la complicità delle sinistre?", dice ancora Gasparri.
(Adnkronos) - "Nelle prossime ore parlerò chiaro anche in Parlamento sullo scandalo della vicenda Open Arms. La mia proposta che feci da Presidente della giunta per le elezioni e le immunità parlamentari era quella giusta: non processare Salvini e arrivare alle stesse conclusioni che dopo anni di ingiustizie e sprechi sono arrivate dal tribunale di Palermo”, conclude Gasparri.
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Una donna è stata bruciata viva stamattina a New York mentre dormiva sul treno F della metropolitana di Coney Island. Lo riportano i media americani che, citando fonti della polizia, riferiscono di un uomo che le avrebbe lanciato addosso un fiammifero acceso, facendola andare a fuoco.
Gli agenti della polizia di New York sono intervenuti in seguito alla segnalazione di un incendio avvenuto poco prima delle 7,30 presso la stazione della metropolitana di Coney Island-Stillwell Avenue e hanno trovato la donna avvolta dalle fiamme mentre era seduta sul treno. È stata trovata circondata da bottiglie di liquore, anche se non è ancora chiaro se abbiano avuto un qualche ruolo nell'incendio.