Il 29enne trequartista della Danimarca si è accasciato al suolo al 43' del primo tempo del match contro la Finlandia: rianimato in campo per 10 minuti è stato trasportato in ospedale. Una nuova conferma sul suo stato di salute è arrivato dalla Dbu, la Federcalcio danese: "È sveglio e si sta sottoponendo a ulteriori esami". Il match riprende alle 20.30 su richiesta dei calciatori
È caduto all’improvviso sul terreno di gioco, gli occhi sbarrati, i compagni subito allarmati per le sue condizioni. Al 43esimo di Danimarca-Finlandia, primo match del gruppo B di Euro 2020, il mondo del calcio ha trattenuto il fiato per il malore di Christian Eriksen. Il 29enne trequartista danese dell’Inter si è accasciato sull’erba dello stadio Parken di Copenaghen, privo di sensi, in arresto cardiaco.
Dopo un primo intervento del capitano della Danimarca, il difensore del Milan Simon Kjær, i medici lo hanno rianimato con un lungo massaggio cardiaco, mentre i compagni di squadra hanno fatto da scudo, stringendosi attorno ai soccorritori. Dieci minuti dopo, Eriksen ha ripreso conoscenza poco prima di essere trasportato in barella fuori dal campo per essere ricoverato in ospedale. Un’ora di angoscia, match interrotto e squadre negli spogliatoi, con il fiato sospeso.
Quindi il comunicato dell’Uefa, seguito dalle conferme della Federcalcio danese e del procuratore del calciatore nerazzurro: “È cosciente, respira e può parlare”. Un messaggio tranquillizzante è stato trasmesso anche sui maxi-schermi dello stadio, dove i tifosi sono rimasti in attesa di notizie. Fino alla comunicazione ufficiale: il match è ripreso alle 20.30, per volontà dei calciatori, ha chiarito la Uefa, dopo che Eriksen ha parlato telefonicamente dall’ospedale Rigshospitalet con i compagni di squadra, come confermato presidente della Federcalcio danese, Peter Møller.
Dal presidente dell’Inter Steven Zhang a Cristiano Ronaldo sono state migliaia le reazioni del mondo del calcio in supporto del calciatore nerazzurro. Eriksen gioca nell’Inter dal gennaio 2020. Due anni fa è stato uno dei trascinatori del Tottenham, compiendo l’impresa di portare gli Spurs guidati da Mauricio Pochettino fino alla finale di Champions (poi persa contro il Liverpool di Jurgen Klopp), quindi si è fatto apprezzare dal pubblico della San Siro nerazzurra, al quale ha mostrato giocate di qualità e anche abilità sui calci piazzati.