Attualità

Daniele Vicari, il regista a FqMagazine: “I ristori vanno bene ma non bastano, bisogna rivedere il sistema cinema nel suo complesso”

di F. Q.

“Rinunciare a studiare il cinema a scuola è una stupidaggine”. Daniele Vicari è lapidario. Durante la diretta di #SpinOff sulla pagina Facebook di FqMagazine con Ilaria Mauri e Davide Turrini il regista rietino ha presentato il suo nuovo film, Il giorno e la notte, in compagnia di uno dei protagonisti, Matteo Martari. “Sono andato spesso al cinema in questo periodo perchè mi piace andare al cinema senza troppe persone attorno. Però il fatto che in questo periodo non ci siano troppe persone in sala è un segnale che non mi sta piacendo tanto. Nello stesso periodo in Francia ci sono state le sale piene”, ha raccontato il regista di Diaz e Velocità massima.

Noi non attribuiamo al cinema, facendo un errore clamoroso, l’importanza che invece ha per il nostro Paese. Siamo tra i 4/5 Paesi che ha dato i natali al cinema e rinunciare a studiarlo nelle scuola è una stupidaggine che pagheremo da qui e nel futuro”. Vicari è poi tornato sull’attualità, ovvero sull’impatto delle chiusure delle sale dovuto ai lockdown, oltretutto tema centrale proprio de Il giorno e la notte. “I ristori sono fondamentali altrimenti certe imprese chiuderebbero, ma hanno una faccia pericolosa, perché ci si siede sopra. Dobbiamo inventare nuovi modi di parlare al pubblico sia noi autori che chi produce e distribuisce film. Bisogna fare qualcosa per evitare che ci sia dispersione totale del nostro pubblico. Ampie zone del nostro territorio continuano ad essere sprovviste di sale. Un esempio catastrofico: in Calabria c’è uno schermo ogni 500mila abitanti. Non va bene. Questa cosa interroga il sistema nel suo complesso. Se non la prendiamo come un’occasione, la pandemia ci cascherà in testa pesantemente. La produzione in questo periodo è molto forte, stiamo infatti lavorando molto per piattaforme e tv e va benissimo, ma non basta”.

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