Il centrodestra è al rush finale per la scelta dello sfidante di Beppe Sala alla poltrona di sindaco di Milano. Il giorno della verità per il candidato è mercoledì, quando Matteo Salvini ha promesso che – durante il vertice con gli altri leader – si troverà l’accordo su una delle caselle più importanti del risiko delle amministrative. Una tessera ancora vacante, tra politici che si smarcano e i tentennamenti di diverse figure della società civile, dove il segretario della Lega vorrebbe pescare l’avversario del sindaco uscente.

In corsa sono rimasti in cinque. Sul tavolo ci sono i nomi di Oscar di Montigny, manager di Banca Mediolanum e genero di Ennio Doris, ma che ha già avvisato come la sua eventuale disponibilità arriverà solo dopo il via libera della famiglia. Un’alternativa è quella del manager Fabio Minoli, tra i fondatori di Forza Italia nel 1994 e segretario di Gabriele Albertini ai tempi della sua guida di Palazzo Marino e poi a capo dell’area comunicazione di Confindustria e Bayer. Si sonda anche il professore della Bocconi di Milano, Maurizio Dallocchio, considerato vicino a Fratelli d’Italia, uno dei motivi – insieme al suo passo di lato nelle scorse settimane – per il quale le sue quote sono in ribasso.

L’ultimo volto ‘civico’, e unica donna del lotto, è quello di Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia. Negli scorsi giorni era emersa la notizia di un’indagine a suo carico per diffamazione perché – stando alla querela che ha dato il là all’inchiesta – avrebbe creato un falso profilo social per danneggiare Marco Cossolo, candidato alla presidenza nazionale della federazione dei farmacisti. Racca, come riporta Il Corriere della Sera, ha annunciato una controquerela.

Oltre all’ipotesi di un mister X, nome che sarebbe rimasto coperto e verrebbe tirato fuori a sorpresa, resta in campo anche un’ipotesi “politica”, quella di Maurizio Lupi, leader di Nci. Se il centrodestra decidesse di virare su un nome ‘interno’, l’ex ministro delle Infrastrutture è l’unico in lizza dopo il no definitivo di Albertini, che sarebbe invece disponibile a ricoprire l’incarico di “vice” se Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia dovessero convergere su un civico.

Di certo c’è che dopo aver sciolto la riserva su Roma con il ticket Michetti-Matone, adesso anche per Milano sembra vicina la soluzione del rebus riguardante lo sfidante di Sala, dato da tutti i sondaggi favorito per una riconferma alle Comunali di autunno. E proprio il fatto la contesa complicata è uno dei motivi che in queste settimane hanno raffreddato diverse piste in un “gioco del cerino” al quale molti volti politici hanno deciso di non partecipare, complicando la scelta di un nome che, sulla carta, spetterebbe alla Lega. E infatti ora tutto è nelle mani di Salvini che ha ricevuto sostanzialmente carta bianca dagli alleati. L’ex ministro ci tiene a far bella figura nella sua città e non può permettersi passi falsi.

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