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Israele toglie l’obbligo delle mascherine anche negli spazi chiusi: protezioni solo per i non vaccinati in ospedali, Rsa e nelle scuole

Con oltre il 56,8% del totale della popolazione vaccinata con entrambe le dosi, e un totale di 10,6 milioni di iniezioni fatte, lo Stato ebraico ha deciso di eliminare l'ultima importante restrizione che ha caratterizzato questa pandemia di coronavirus. Le attività commerciali e i locali potranno riprendere a funzionare come prima della pandemia, ma ci sono alcune eccezioni

In Israele, da oggi, non sono più obbligatorie le mascherine negli spazi chiusi. A definirlo è un emendamento firmato da Chezy Levy, direttore generale del ministero della Salute israeliano, che mette la parola fine alla disposizione che ormai era in vigore da un anno e tre mesi. Con oltre il 56,8% del totale della popolazione vaccinata con entrambe le dosi, e un totale di 10,6 milioni di iniezioni fatte, lo Stato ebraico ha deciso di eliminare l’ultima importante restrizione che ha caratterizzato questa pandemia di coronavirus.

Le attività commerciali e i locali potranno quindi riprendere a funzionare come prima dell’inizio della crisi sanitaria, così come gli uffici. Diversa invece la situazione nelle scuole, dove rimane in vigore l’obbligo di protezione, visto che la maggior parte degli studenti è sotto i 16 anni e quindi non è stata ancora sottoposta alla vaccinazione. Restano poi altre eccezioni, come precisa il Jerusalem Post, che riguardano in primis le residenze per anziani e le strutture sanitarie che prevedono una lunga degenza. In queste la mascherina dovrà essere indossata da chi non ha ancora completato il percorso di vaccinazione e dai dipendenti. L’obbligo di mascherina rimane poi nei luoghi disposti alla quarantena, così come a bordo dei gli aerei di linea.