Una scorta durante gli eventi pubblici e la tutela della sua casa e del suo luogo di lavoro, l’ospedale. A Matteo Bassetti, professore ordinario di Malattie infettive a Genova, è stata assegnata una sorveglianza attiva da parte della polizia dopo le continue minacce ricevuta da parte dei No Vax. Lo stesso infettivologo ha denunciato quanto sta accadendo sabato scorso in un post su Facebook, in cui parla di “un incremento esponenziale di insulti e minacce di morte nei miei confronti”. Ora la notizia della scorta, confermata in un’intervista al Corriere della Sera: “Sono diventato il capro espiatorio di quanti sono contro la campagna vaccinale e, quindi, spesso quando le cose non vanno e c’è da prendersela con qualcuno, mi attaccano ferocemente. È inaccettabile”.
Bassetti su Facebook ha riportato in alcuni screenshot le intimidazioni ricevute e ha sottolineato: “L’intolleranza, espressa con minacce di morte ed ogni tipo di epiteto violento, verso chi la pensa diversamente o cerca di dare il proprio contributo scientifico non può essere tollerata né giustificata“. Nell’intervista ha poi specificato che gli insulti e le minacce sono cominciati dallo scorso dicembre, quando è iniziata la campagna vaccinale. Gli attacchi, ha aggiunto, sono rivolti anche ai suoi familiari: “Sui miei spazi social, ho sempre detto di essere a favore dei vaccini negli adulti e nei ragazzi e che è uno l’unico strumento per combattere la pandemia. Evidentemente a qualcuno questa mia posizione non piace ma questi attacchi sono vili e meschini perché non si rivolgono solo a me”. “Non retrocederò di un centimetro dalle mie posizioni – ha però chiarito l’infettivologo – anzi, visto il mio carattere, più mi attaccano e più penso di aver lavorato bene perché chi lo fa perché mi identifica come il simbolo della campagna vaccinale in Italia. Però mi lasci dire che questa situazione mi fa male ed è incomprensibile”.