Il capo del Rospotrebnadzor moscovita (l'autorità per la Salute russa) ha ordinato ai responsabili delle aziende del settore dei servizi di vaccinare almeno "il 60%" dei loro dipendenti nella regione di Mosca e la prima dose, che viene definita "obbligatoria", dovrà essere effettuata prima del 15 luglio. È la prima volta che in Russia viene disposta l’obbligatorietà dell'immunizzazione a qualsiasi categoria di persone
Nel Paese che per primo ha approvato un vaccino anti-Covid, ma dove l’immunizzazione – soprattutto per diffidenza – non è mai decollata (meno del 10% ha ricevuto entrambe le inoculazioni) ora la prima dose contro Sars-Cov-2 diventa “obbligatoria” per chi opera nel settore dei servizi a Mosca. In Russia i contagi sono tornati a salire, registrando il picco da marzo e il sindaco della capitale Serghei Sobianyn ha definito la situazione epidemiologica della città come “molto seria”. Per questo il capo del Rospotrebnadzor moscovita (l’autorità per la Salute russa) ha ordinato ai responsabili delle aziende del settore dei servizi di vaccinare almeno “il 60%” dei loro dipendenti nella regione di Mosca, dove vivono 20 milioni di persone. La vaccinazione con la prima dose, che viene definita “obbligatoria”, dovrà essere effettuata prima del 15 luglio.
È la prima volta che in Russia viene disposta l’obbligatorietà della vaccinazione a qualsiasi categoria di persone. Lo scorso 25 maggio infatti il governatore della Yakutia aveva parlato di “obbligo” vaccinale per combattere il crescere dei casi nella regione siberiana ma poi il termine era stato cambiato in “vaccinazione di massa”. Sobyanin, sul suo blog, ha spiegato il senso del cambio di passo, dato che sino ad oggi in Russia la vaccinazione era sempre stata presentata come “volontaria”.
“Si tratta di una questione personale finché si sta a casa o in campagna. Ma quando si esce nei luoghi pubblici e si entra in contatto con altre persone, volenti o nolenti, si diventa complici del processo epidemiologico, l’anello della catena per la diffusione di un virus pericoloso. Inoltre, se si lavora in un’organizzazione che serve una cerchia indefinita di persone, allora in un’epidemia non è sicuramente solo affare personale, indipendentemente dai dispositivi di protezione personale usati”, ha scritto il sindaco di Mosca.
“Entro il 1° luglio – ha aggiunto – sarà creato il sistema informatico necessario per monitorare il processo di raggiungimento dei tassi di vaccinazione necessari in conformità con il decreto. Le autorità di controllo e il dipartimento sanitario di Mosca forniranno supporto a tutto tondo nell’attuazione di questa decisione”. Sobyanin ha affermato che la situazione “drammatica” nella capitale, con 12mila pazienti ricoverati e livelli di malattia pari ai picchi dell’anno scorso, non ha lasciato altra scelta: “Siamo obbligati a fare tutto il possibile per effettuare vaccinazioni di massa nel più breve tempo possibile, per fermare questa terribile malattia e impedire la morte di altre migliaia di persone”.