Con l’arrivo del caldo i consumi di elettricità aumentano, ma non sempre la rete elettrica è pronta sostenere questo aumento esponenziale. Così a Milano, da circa tre giorni, interi quartieri sono rimasti al buio: dalle vie del centro fino a alla zona Nord di Niguarda. Blackout di ore per bar, ristoranti, negozi e abitazioni. Ma non solo. Anche semafori in tilt e sistemi di allarme impazziti. “È stato registrato il carico massimo del 2021 sulla rete elettrica, con un improvviso +25% dei consumi che in due giorni si sono impennati rispetto alla scorsa settimana”, si scusa la società unica per la distribuzione di energia elettrica e gas, Unareti.

Anche il Consiglio comunale ha dovuto sospendere la seduta del 14 giugno a causa del blackout della zona di Palazzo Marino. In parte in aula e in parte collegati da remoto, i consiglieri hanno perso la connessione a Internet per un tempo prolungato che ha portato alla sospensione della seduta. Nonostante il potenziamento delle squadre di intervento, come affermato dalla società, anche ieri sera il blackout ha interessato diversi quartieri. Per sopperire alla situazione, fa sapere Unareti, i tecnici “isolano le parti dell’impianto su cui è necessario intervenire”, ma questo richiede tempo. La mancanza di corrente elettrica deriva dall’impennata di caldo con temperature oltre i 30 gradi degli ultimi giorni che ha portato alla conseguente accensione dei condizionatori. I milanesi dovranno dunque prepararsi a possibili altre interruzioni della corrente elettrica, anche brevi, ma ripetute.

“A questo punto c’è un piano di investimento serio per far sì che non debba succedere più”, è stata la risposta del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alle polemiche . “Vigileremo, la mia attenzione c’è totalmente sul tema”. Il sindaco ha assicurato di averne parlato “con i vertici di A2A” perché “obiettivamente, lasciamo perdere le implicazioni politiche, è chiaro che è una situazione che non può funzionare”, aggiungendo che “la risposta è che molti dei problemi sono problemi radicati nel tempo”.

La soluzione della società di distribuzione sembra essere una: investimenti ingenti. Per quest’anno Unareti prevede una spesa di 100 milioni (passati da 59 milioni del 2018 a 88 lo scorso anno) e potrebbero arrivare a 120 milioni nel 2024. Intanto, le concentrazioni di ozono, gas naturale che abbonda nell’aria nei periodi più caldi, aumentano al crescere delle temperature diventando smog. I livelli rimangono elevatissimi e hanno già superato per la prima volta i 180 microgrammi/metro cubo (il limite è fissato a 120 microgrammi per metro cubo, la soglia di allarme a 240) nella giornata di martedì.

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