Cronaca

Denise Pipitone, le parole dell’ex pm Angioni meritano meno rispetto delle ‘sensazioni’ dei medium?

Hanno destato molto scalpore le dichiarazioni dell’ex pm Maria Angioni che in diretta tv nella trasmissione Storie Italiane ha rivelato di avere la certezza che Denise Pipitone sia viva, si sia sposata e abbia anche una figlia.

Il magistrato che si è occupato del caso della piccola di Mazara del Vallo nell’anno successivo alla sua sparizione, oggi è giudice del lavoro a Sassari ma, come ho già scritto in questo blog, è una delle poche persone che ha accettato di esporsi, facendo dichiarazioni pubbliche che hanno contribuito alla decisione della Procura di Marsala di riaprire le indagini su un caso rimasto irrisolto da 17 anni. La Angioni, incalzata dalla conduttrice Eleonora Daniele, ha raccontato di aver riferito tutte le informazioni in suo possesso alla Procura e a Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, e si dice certa del fatto che Denise, oggi ventunenne, viva fuori dall’Italia in un contesto familiare sereno con un marito e una bimba piccola e ignori completamente di essere stata rapita quando aveva 4 anni.

Dopo le dichiarazioni del magistrato non si sono fatte attendere le reazioni dell’avvocato Frazzitta e le accese polemiche da parte dei media e dell’opinione pubblica, che segue con molto interesse la vicenda anche attraverso i social. Giacomo Frazzitta ritiene che l’ex pm Angioni avrebbe dovuto usare maggiore cautela nel fornire informazioni dettagliate che, a suo avviso, potrebbero danneggiare le indagini e ha dichiarato all’emittente televisiva Sicilia 24h di non aver ricevuto alcun documento dal magistrato. Frazzitta ha aggiunto che, anche qualora il materiale gli sia stato inviato “via WhatsApp”, potrebbe aver perso i messaggi perché riceve moltissime segnalazioni. Ma davvero un magistrato attento e responsabile come la Angioni può aver inviato al legale di Piera Maggio del materiale delicato e dati sensibili usando WhatsApp?

Alcuni giornalisti hanno, invece, contestato alla Angioni di aver condiviso pubblicamente informazioni non verificate e di essersi fatta influenzare da testimoni che già in passato hanno millantato fatti privi di qualsiasi fondamento ma, anche in questo caso, la Angioni ha tenuto a precisare che i documenti in suo possesso non hanno nulla a che vedere con il mitomane di origini magrebine che da tempo invia agli addetti ai lavori ricostruzioni alquanto fantasiose. Anche parecchi utenti dei social in queste ore stanno rimproverando alla dottoressa Angioni il fatto di essere troppo presente in tv e di aver fornito solo dopo 17 anni queste notizie, ignorando completamente tutte le difficoltà e gli ostacoli che la ex pm ha incontrato dal settembre 2004 al luglio 2005, quando le indagini da lei guidate sono state inquinate da tentativi di depistaggio, omissioni ed errori perpetrati anche da elementi della polizia giudiziaria.

Per quale motivo da più parti si sta cercando di gettare discredito sulla dottoressa Angioni e si sottovalutano le sue parole, dando per scontato che si tratti di una delle ennesime segnalazioni rivelatesi un buco nell’acqua? Se si è indagato con così tanto fervore sulla vicenda di Olesya, la ragazza che nel corso di una discutibile trasmissione della tv russa aveva detto di cercare i suoi genitori biologici, perché non si dovrebbe prendere sul serio la segnalazione di un magistrato che il caso di Denise Pipitone lo conosce molto da vicino? Perché in molti si scandalizzano per le dichiarazioni di un magistrato che dice di avere la certezza che Denise sia viva, sposata e madre e nessuno si scandalizza dei titoloni e degli articoli fiume su quotidiani nazionali riguardo ai sensitivi che dicono di avere la certezza che Denise non verrà mai ritrovata o addirittura sia morta?

Non si manca forse di rispetto a Piera Maggio dando spazio a medium e sensitivi che parlano di “sensazioni negative” e suggeriscono ai genitori di mettersi l’anima in pace e di sospendere le ricerche? In base a cosa? A impressioni sorte dopo aver guardato foto di persone di cui, non solo non si conoscono gli atti come può conoscerli un magistrato che ha indagato sul caso, ma si ignora praticamente tutto? Non si è forse mancato di rispetto a Piera Maggio quando si è deciso di ispezionare l’ex abitazione di Anna Corona alla presenza di numerose troupe televisive accorse a Mazara per una fiaccolata, e si è addirittura ventilata l’ipotesi che si stessero cercando i resti di Denise senza prima avvisare la mamma?

Perché l’unica persona nei confronti della quale bisogna avere rispetto e cautela è appunto Piera Maggio, la mamma di Denise, che da 17 anni cerca disperatamente sua figlia e la cerca viva, nelle scorse ora ha scritto sui suoi profili social che al dolore non ha ancora fatto l’abitudine. La Procura di Marsala verificherà se la segnalazione della dottoressa Angioni si rivelerà veritiera o meno, ma è comunque una segnalazione che merita di essere presa in considerazione tanto quanto quelle che in tutti questi anni sono giunte agli inquirenti.