L’operazione è scattata alle prime ore della mattina. I carabinieri di Verbania si sono presentati a Vipiteno presso la sede della Leitner, la società incaricata della manutenzione della funivia del Mottarone. E’ in corso l’acquisizione di tutta la documentazione riguardante l’impianto e la sua manutenzione degli ultimi anni. Documenti cruciali nell’inchiesta sulla strage che il 23 maggio scorso ha provocato la morte di 14 persone, fra cui 2 bambini.Nell’immediatezza dei fatti, a soli due giorni di distanza, la Procura di Verbania aveva disposto il fermo in carcere di tre persone, i primi indagati di questa vicenda: Gabriele Tadini, capo servizio dell’impianto; Enrico Perocchio, direttore tecnico e dipendente della Leitner; Luigi Nerini, amministratore della società concessionaria, Funivie del Mottarone srl. A portare ai provvedimenti erano state le dichiarazioni di Tadini, che aveva ammesso di aver disinnescato il freno d’emergenza, inserendo i cosiddetti forchettoni bloccafreni. Dopo aver accusato se stesso, Tadini aveva tirato in ballo i suoi due superiori. I tre fermi, però, sono stati poi smontati dal giudice per le indagini preliminari Donatella Banci Buonamici, che aveva scarcerato Perocchio e Nerini, rimettendo ai domiciliari anche Tadini. Adesso l’inchiesta, coordinata dal procuratore Olimpia Bossi e dal pm Laura Carrera, fa un salto di qualità verso il secondo grande tema: perché si è rotta la fune traente? E’ indagando in questa direzione che i carabinieri sono giunti stamattina alla visita alla Leitner. L’azienda trentina aveva con la Funivie del Mottarone srl un contratto di manutenzione ordinaria e straordinaria che prevedeva un pagamento fisso annuale di 150mila euro. Dai primi accertamenti, è emerso inoltre che tutti i controlli previsti per legge erano stati fatti, anche sulla fune. E allora come è possibile, si chiedono gli inquirenti, che quel cavo si sia spezzato? Al vaglio dei militari, coordinati dal capitano Luca Geminale e dal colonnello Alberto Cicognani, ci sono tutti i rapporti sulle visite periodiche, le comunicazioni fra l’azienda e la concessionaria e i dati sulla scatola nera dell’impianto. Oltre alla documentazione riguardante un altro snodo importante di questa vicenda: la ristrutturazione straordinaria eseguita dalla stessa Leitner, nel 2014, in occasione del quarantesimo anno di vita della funivia.

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