Il volontariato come patrimonio dell’umanità. Questa mattina, nella Sala Caduti di Nassiriya del Senato della Repubblica, un comitato promotore guidato dal vicepresidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato ha presentato la candidatura transnazionale del volontariato a bene immateriale dell’Umanità Unesco. La proposta rappresenta l’atto conclusivo del percorso che ha visto Padova ricoprire il ruolo di capitale europea del volontariato nel 2020. Ed è proprio a Padova che, nel febbraio 2020, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella definì il volontariato “un’energia irrinunciabile della società”, diventata essenziale anche e soprattutto nell’anno della pandemia. Attualmente, infatti, in Italia ci sono 6,3 milioni di volontari attivi, 4,14 dei quali operativi in organizzazioni strutturati.
“Una vera e propria rete sociale – si legge nella nota ufficiale diffusa dall’ufficio stampa di Padova capitale europea del volontariato -, indispensabile per costruire quel cambiamento nelle priorità del nostro vivere civile per non farci trovare impreparati di fronte alle nuove domande sociali e per garantire la qualità della nostra democrazia, sempre più bisognosa di un’educazione al bene comune”. Il comitato promotore include diverse personalità del mondo del terzo settore, del giornalismo e del volontariato. Secondo Emanuele Alecci, Presidente di Padova capitale europea del volontariato, “questa candidatura vuole essere l’occasione per una grande campagna di promozione del volontariato in tutta Italia. In questo doloroso periodo abbiamo capito ancora una volta l’importanza del volontariato e per questo riteniamo importante promuovere i valori e la pratica del volontariato gratuito e disinteressato“.
“La candidatura sarà transazionale – continua il comitato – e da subito continueremo ad avviare collaborazioni con le grandi reti europee al fine di avviare congiuntamente la candidatura all’Unesco. Sarà compito di ogni Paese lavorare su un dossier che risponda al formulario previsto per le candidature immateriali all’Unesco. Il materiale predisposto da ogni Paese diverrà un unico documento che sarà consegnato all’Unesco a sostegno di questa simbolica, ma quanto mai attuale candidatura”. “Le persone che incarnano il volontariato e le attività che esse svolgono – dice invece l’ex presidente del Consiglio Amato – portano in sé e fanno vivere principi fra i più essenziali per la convivenza e la collaborazione delle tante diversità che dovranno vivere insieme nel mondo che ci aspetta: il principio di solidarietà, nutrito dalla forte sensibilità per l’interesse altrui e la ricerca, su questa base, del bene comune. Ne abbiamo tutti bisogno”, conclude.