“È strano che in Sicilia la mafia e gli ambientalisti abbiano lo stesso obiettivo, cioè quello di non far chiudere le discariche”, con queste parole il sindaco di Milazzo, Giuseppe Midili si è rivolto al consiglio comunale lunedì sera, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Antonio Foti. Parole che hanno subito acceso le polemiche: “Se piangi qualche morto di tumore e se ti opponi al mostro chiamato inceneritore, per il sindaco hai lo stesso obiettivo dei mafiosi”, hanno sottolineato dal comitato No inceneritori Valle del Mela. Oggetto del dibattere è la realizzazione di un termovalorizzatore: “Non mi scandalizzo se il Presidente Musumeci lancia, finalmente, la proposta di creare un termovalorizzatore”, così ha esordito Midili, ex giornalista, adesso primo cittadino della cittadina del Messinese. E ha continuato: “E dicevo ad un amico mio, che lei conosce molto bene, un ambientalista di quelli veri – non come quelli a giorni alterni o ad amministrazioni alterne – … dicevo: è strano che in Sicilia la mafia e gli ambientalisti abbiano lo stesso obiettivo, cioè quello di non far chiudere le discariche. Questa è una cosa su cui dobbiamo riflettere tutti“.

Parole di fuoco contro gli ambientalisti che a Milazzo sono un fronte molto ampio, vista la vicinanza alla raffineria e ai presunti danni ambientali: “Mi sento offesa come ambientalista, come mamma della Valle del Mela che lotta contro il tumore e donna delle istituzioni”, aggiunge Angela Musumeci Bianchetti consigliere comunale della vicina Pace del Mela. E continua: “Noi, ambientalisti, difendiamo la salute pubblica, l’ambiente e contrastiamo la mafia – continua Musumeci Bianchetti – anche quella dei colletti bianchi mettendoci la faccia e la firma. Il Sindaco di Milazzo ad oggi non ha messo in atto nessuna azione a tutela della salute dei cittadini nonostante riveste il ruolo di massima autorità sanitaria locale. Anzi, in sede ministeriale, nel riesame sui serbatoi della Raffineria, non ha tutelato il suolo, le falde ed il mare”.

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