Pugni in faccia e mattonate in testa. Probabilmente non è questa la linea difensiva che gli avvocati hanno consigliato alla direzione della Texprint per convincere il Prefetto a rimuovere l’interdittiva antimafia che recentemente è stata confermata ai danni della stamperia tessile di Prato. Eppure, come si vede dalle immagini riprese dai dipendenti che da sei mesi denunciano condizioni di sfruttamento, è proprio il modo con il quale oggi pomeriggio Zhang “Valerio” Sang Yu, già indagato per il coinvolgimento in “una pluralità di delitti con aggravante di appartenenza a un’associazione di tipo mafioso” e altri 15 dipendenti dell’azienda hanno tentato di porre fine al presidio di protesta che va avanti senza sosta da sei mesi.
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