Faranno capo al dipartimento programmazione economica presso la presidenza del Consiglio guidato da Marco Leonardi, ordinario di Economia alla Statale di Milano. Tra i membri gli economisti Carlo Cambini, Francesco Filippucci e Marco Percoco
Nel Nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica del governo Draghi entra un team di consiglieri formato da Carlo Cambini, Francesco Filippucci, Marco Percoco, Riccardo Puglisi e Carlo Stagnaro. Tutti economisti di chiaro stampo liberista e contrari all’intervento dello Stato in economia, in contrasto con l’apparente ritorno al keynesismo che sembrava ispirare il tanto citato intervento firmato dall’ex presidente Bce e futuro premier sul Financial Times nel marzo 2020. Faranno capo al dipartimento programmazione economica presso la presidenza del Consiglio guidato da Marco Leonardi, ordinario di Economia alla Statale di Milano.
Tra i nuovi consiglieri spiccano i nomi di Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni, nel 2012 tra i fondatori di Fare per fermare il declino (con Oscar Giannino e Michele Boldrin) e durante il governo Renzi capo della segreteria tecnica della ministra dello Sviluppo Federica Guidi, e Riccardo Puglisi. Puglisi, associato all’università di Pavia, grande polemista su Twitter, lo scorso anno si è distinto per le posizioni aperturiste e contrarie al lockdown. Accanto a loro ci saranno Carlo Cambini, ordinario di Economia applicata al Politecnico di Torino ed ex capo economista dell’Autorità di regolazione dei trasporti, Marco Percoco, che insegna Valutazione delle infrastrutture di Trasporto alla Bocconi dove dirige il Centro di ricerca Green (geografia, risorse, ambiente, energia e reti), e Francesco Filippucci, dottore di ricerca alla Paris school of economics e fondatore del think tank di under 30 Tortuga.
Il governo Conte 2 ha di fatto cestinato il piano Colao, prendendo la direzione di quello che io chiamo “domandismo”: una visione iperkeynesiana dell’economia secondo cui conta soltanto il lato della domanda e poco o nulla il lato dell’offerta, della produzione.
— Riccardo Puglisi (@ricpuglisi) January 3, 2021
Palazzo Chigi, nella serata di mercoledì, ha precisato che i cinque economisti non sono stati nominati per valutare l’impatto degli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – come aveva riportato Il Foglio – ma sono appunto stati reclutati nel dipartimento Politica economica di Chigi.
Articolo aggiornato da redazioneweb alle 14:45 del 17 giugno