Prende il posto di Francesco Caio, oggi ad di Saipem. Oggi è advisor del fondo internazionale Cvc, con sede in Lussemburgo. Intanto i sindacati del trasporto aereo continuano le mobilitazioni. Venerdì dalle 13 alle 17 è previsto un presidio presso dl Terminal 3 di Fiumicino
Il ministero dell’Economia ha indicato Alfredo Altavilla come nuovo presidente esecutivo di Italia Trasporto Aereo al posto di Francesco Caio, oggi ad di Saipem. Altavilla ha lavorato per un trentennio in Fiat, oggi Fca. E’ stato braccio destro di Sergio Marchionne e ha lasciato il gruppo dopo la sua morte nel 2018. Oggi è advisor del fondo internazionale Cvc, con sede in Lussemburgo. Il Tesoro spiega che “in virtù della rilevante esperienza manageriale e delle riconosciute capacità professionali, garantirà un prezioso apporto esecutivo allo sviluppo della società, con particolare riferimento alla strategia, alla finanza ed alle risorse umane”. Confermata “piena fiducia nell’amministratore delegato, Fabio Lazzerini, che proseguirà il notevole lavoro svolto per il lancio della società e la definizione del modello operativo e di business” e “esprime un sentito ringraziamento al presidente uscente, Francesco Caio”.
Intanto i sindacati del trasporto aereo continuano le mobilitazioni. Venerdì dalle 13 alle 17 è previsto un presidio presso dl Terminal 3 di Fiumicino nell’ambito della protesta nazionale indetta unitariamente per il comparto. “Sul territorio, contando l’indotto, sono circa 40mila i lavoratori delle comunità aeroportuali di Fiumicino e Ciampino, e la quasi totalità dei dipendenti utilizza ancora gli ammortizzatori sociali”, si legge in una nota del segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, e del segretario regionale responsabile del Trasporto aereo della Fit-Cisl del Lazio, Stefania Fabbri. “I più fortunati lavorano una media di 5-6 giorni al mese, moltissimi altri sono a zero ore. A ciò si aggiunge il grande silenzio delle istituzioni sul futuro di Alitalia: il piano Ita, così com’è, avrebbe ricadute inaccettabili per i lavoratori, il 90 per cento dei quali vive nel Lazio”. E ancora: “E’ inaccettabile che migliaia di famiglie in un comparto strategico per il Paese siano abbandonate a se stesse, senza una strategia di rilancio e con il piano industriale Alitalia-Ita che condannerebbe la nostra compagnia di bandiera all’emarginazione competitiva”.