Secondo Il Giornale Berlusconi avrebbe già registrato il marchio. Ma dalla Sicilia spunta il titolare del nome e del nominio, un trader sardo trapiantato tra Sicilia e Lombardia che lo ha depositato e utilizzato per candidare civici di centro destra in opposizione ai tre partiti che andavano divisi alle elezioni. Da Milano a Termini Imerese candidati e liste non hanno mai superato la prova delle urne
Stando al Giornale di oggi Berlusconi avrebbe già depositato il marchio “Centro-Destra Unito”. Dopo mesi di annunci, smentite e negoziati sembra cosa fatta, al più si tratta sui trattini. Sì perché arrivati al rush finale si scopre che un “Centro destra unito”, in realtà, esiste già, così come il dominio internet. Sono stati registrati sei anni fa, sia a livello nazionale che europeo. Non da Berlusconi, Salvini e Meloni ma da tal Francesco Maurizio Mulino, trader siciliano trapiantato a Milano col pallino della politica dal basso e il dente avvelenato coi tre leader da lui ritenuti “storicamente incapaci di trovare una sintesi, inclini ad andare ad elezioni l’un contro l’altro armato e soliti guardarsi in cagnesco”.
Così il fondatore, 58 anni nativo di Cagliari ma pendolare tra la Sicilia e la Lombardia, di una “organizzazione civica” perché formata di militanti e attivisti locali, che negli ultimi sei anni ha appoggiato e raccolto voti per candidati del centrodestra che correva diviso, un pezzo governava l’altro all’opposizione, poi due dentro e Meloni fuori. Sul sito-vetrina del movimento (www.centrodestraunito.it) il fondatore fa l’esegesi dell’iniziativa nata proprio per supplire alle divisioni dei partiti nazionali. Onde per cui il vero “centro destra unito” è questo qui, dice ancora oggi, l’altro è uno slogan. Ma come la mettiamo se i centro destra unito sono due?
Risponde sorpreso Mulino: “Non sapevo che Berlusconi avesse registrato un marchio come il nostro, ma confido che non lo depositi al Viminale per le elezioni perché poi ne risponderà nelle sedi opportune”, dice dimostrando quanto siano divisi i due centro destra unito. A onor del vero il marchio anticipato dal quotidiano diretto da Minzolini fa bella mostra di un trattino (“Centro-destra Unito”) che forse risponde proprio alla necessità di non trovarsi poi in tribunale o al Tar a sporcare la sicura vittoria con una bega sui simboli e i nomi usati alle elezioni, come è accaduto tante volte.
In ogni caso il proto “centro destra unito” finora non ha portato benissimo. Avete mai fatto eleggere qualcuno? “Purtroppo non è successo mai – dice l’ispiratore politico e presidente della CPE Trader – alcuni si sono presentati alle elezioni con il nostro nome ma nessuno è stato eletto, anche perché ogni volta si creava una confusione tra il nostro candidato e la litigiosa formazione dei partiti nazionali”, ammette il fondatore del movimento civico che ha anche registrato le caselle di posta elettronica e tutto il resto, motivo per cui la compresenza dei centro destra uniti ma concorrenti riprodurrà la confusione che il depositario del marchio lamenta da sempre.
Per evitarlo la diffida è già pronta. Anzi è dichiarata fin dal 2015. Si sito www.centrodestraunito.it si legge “ I Partiti se credono, facciano pure, magari, con atto notarile (come abbiamo fatto noi Centrodestraunito), un soggetto partitico o una coalizione partitica, magari con una sigla nuova per attirare i cittadini, ma smettano di usare impropriamente la nostra denominazione, essa, non gli appartiene legalmente, nei fatti e moralmente”. E invece, a quanto pare, hanno appena cominciato.