Uno dei matrimoni più brevi della storia del calcio. Quello che sembrava il grande e tanto atteso rilancio della Fiorentina di Rocco Commisso adesso tiene sulle spine i tifosi viola che temono l’ennesima tragedia sportiva della squadra gigliata. Gennaro Gattuso e la società di viale Manfredo Fanti hanno ufficializzato la propria separazione dopo appena 20 giorni dall’accordo raggiunto con il tecnico ex Napoli.
A darne notizia, dopo i rumor della serata di ieri, è stato proprio il club: “Acf Fiorentina e Mister Rino Gattuso, di comune accordo, hanno deciso di non dare seguito ai preventivi accordi e pertanto di non iniziare insieme la prossima stagione sportiva. La Società si è messa immediatamente al lavoro per individuare una scelta tecnica che guidi la squadra Viola verso i risultati che la Fiorentina e la Città di Firenze meritano”.
Un divorzio che si è consumato nel giro di 48 ore e che ha lasciato impietrita una città che, adesso, chiede alla dirigenza spiegazioni, nel migliore dei casi, o addirittura di fare un passo indietro. Al centro dello scontro c’è il mercato, in particolare la figura del maxi-procuratore Jorge Mendes che, tra Ronaldo, Mourinho e Di Maria, assiste anche l’allenatore calabrese. Una figura ritenuta, dopo l’accordo con Gattuso, una risorsa per la proprietà viola che, con le sue ambizioni di rilancio, sperava di poter portare sul prato del Franchi calciatori di peso della scuderia dell’agente portoghese. Ma presto quella di Mendes si è trasformata in una presenza ingombrante, tanto da creare i dissidi sul mercato che hanno portato al divorzio con l’allenatore ex Milan.
Secondo quanto trapela, la rottura tra Mendes e i Commisso è avvenuta un paio di giorni fa, quando la società ha manifestato la sua volontà di non basare il suo mercato estivo solo su uomini sotto contratto con il procuratore. Da Sergio Oliveira a Jesus Corona, fino a Guedes, la Fiorentina ne aveva trattati diversi, ma non aveva ottenuto quello sconto sui cartellini che doveva derivare dai rapporti con l’agente. Così i dirigenti si sarebbero orientati su altri obiettivi, facendo infuriare Mendes e, di conseguenza, incrinando il rapporto con Gattuso, fino alla rottura.
Se per l’allenatore calabrese questo divorzio non provocherà conseguenze troppo gravi, vista l’appetibilità che ha ancora sul mercato delle panchine italiane e non solo, più complicata sarà la gestione per i Viola. Innanzitutto ci sarà da ricucire lo strappo con la città e la tifoseria che in Gattuso vedevano un segnale vero di rilancio di una squadra che negli ultimi due anni ha lottato per salvarsi. Tutto dipenderà dalla persona che si siederà sulla panchina viola nella prossima stagione: si parla di contatti con Rudi Garcia e Ranieri, mentre non si esclude anche un clamoroso ritorno di Beppe Iachini.
Inoltre, a due settimane dall’inizio ufficiale del calciomercato e a tre dal primo giorno di ritiro, una mossa del genere rischia di scatenare un terremoto interno che renderà più complicati rinnovi fondamentali, uno su tutti quello della stella Dusan Vlahovic. Senza considerare che, in attesa del nuovo mister, ci sarà da riprogrammare un mercato in base alle nuove esigenze tecniche, non potendo più contare sulla scuderia di Mendes della quale fa parte una bella fetta dei calciatori trattati fino a oggi.
Ma i malumori all’interno della società non finiscono qui. A dare l’addio potrebbe essere anche Giancarlo Antognoni, l’Unico Dieci, figura simbolo della storia della Fiorentina, al quale, col contratto in scadenza a giorni, è stato offerto un ruolo di scouting nelle giovanili, un netto declassamento rispetto al ruolo di club manager svolto fino a ora e che l’ex fantasista viola non ha accettato. L’addio di Antognoni rischia di scatenare un nuovo terremoto nella tifoseria, per la quale Antonio è un intoccabile. A salutare potrebbero essere anche l’ex difensore Dario Dainelli: all’attuale supervisore dell’area tecnica è stata offerta la panchina dell’under 15, ma lui non ha intenzione di abbandonare la prima squadra e potrebbe quindi accettare offerte da altri club.
La nuova stagione della Fiorentina, che sembrava lanciatissima dopo la stretta di mano con Gattuso, inizia di nuovo in salita. Adesso tocca a Commisso e alla sua dirigenza andare al rilancio: presentare una nuova figura di primo piano in panchina e un progetto tecnico all’altezza. Altrimenti, dopo questi due anni di transizione, il clima in città e tra la tifoseria rischia di riscaldarsi eccessivamente.