“Hanno parlato di loro sul New York Times“. “Sarà un trafiletto“. “Ma va, un articolo lunghissimo, con foto pazzesche“. Così potrebbero parlare gli scettici, quelli che nella rock band uscita da X Factor non hanno creduto neppure un secondo. Perché “troppo scolastici” e perché si sa, i talent non combinano quasi mai nulla di buono (cosa che in linea di principio non è così sbagliata, ndr). Figuriamoci sfornare una band italiana che conquista il mondo. Questo si chiedono, sulle pagine del quotidiano statunitense. “I Maneskin hanno vinto Eurovision, conquisteranno il mondo?“. Dopo aver snocciolato un po’ di numeri da record (lo scorso mese, su Spotify, i quattro italiani hanno fatto numeri più grandi dei Foo Fighters e dei Kings of Leon. Il paragone non è molto azzeccato: catalogo vs band appena ‘esplosa’ e davanti alla gargantuesca platea del contest europeo ma ‘va bene’), si fa notare che il successo all’Eurovision si spegne appena finita la gara. Ma loro, i Maneskin, vogliono durare, tenere accesa la candela. Dopo un breve passaggio sul ‘caso cocaina‘ più ridicolo della storia della cocaina, arrivano le dichiarazioni che Damiano David e Victoria De Angelis hanno fatto vari giornali: “La musica per noi è passione, divertimento, qualcosa che ci fa sfogare”. E, conferma l’autrice del pezzo, Elisabetta Povoledo, non c’è da dubitarne, vedendoli live. Qualche dichiarazione di Manuel Agnelli, che a X Factor ne è stato il mentore (“Ho visto in loro qualcosa che non si può imparare. La personalità… La loro immagine è una grande parte di quello che sono, la loro sensualità, il loro carisma, i loro corpi. È parte del rock, è parte della performance”), un passaggio sullo stile (firmato Etro) e uno su Sanremo. Andrea Andrei de Il Messaggero spiega come l’Italia mainstream non abbia mai avuto un rapporto idilliaco con il rock: “La loro vittoria a Sanremo era inaspettata perché sono una vera rock band”. Ed ecco che si fa anche il nome – ‘gossip’ che circola nei giornali italiani – di chi potrebbe aver sostituito la loro storica manager, Marta Donà: Samuel Cowell. Proprio lui, il deus ex machina di X Factor. Che stavolta pare abbia “fatto valere il suo ruolo”, dando alla band un’aspirazione ancora più globale. Non sembra poi così campata in aria come ipotesi, no? “Il gruppo non l’ha ancora annunciato”. Sia quel che sia, qualcuno avrebbe mai detto che una band rock italiana, nel 2021, avrebbe avuto una chance di diventare ‘globale’? I pezzi del puzzle sembrano sistemati bene, tutti quanti. Resta solo da comporlo e vedere se il soggetto è davvero il rock.
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