“Sui bambini non si PASsa”. È lo slogan utilizzato da mamme, attivisti e sindacati che oggi, giovedì 17 giugno, hanno manifestato davanti Montecitorio contro l’utilizzo in tribunale della “sindrome da alienazione parentale” (Pas): una teoria secondo la quale i minori rifiuterebbero uno dei due genitori su incitamento dell’altro e sulla quale si è espressa anche la Cassazione giudicandola infondata perché senza basi scientifiche.
L’ultimo caso risale a due settimane fa, quando il Tribunale dei minorenni di Roma ha decretato, per la seconda volta, l’allontanamento di L., che ha 11 anni, la decadenza dalla responsabilità genitoriale per sua mamma e la sospensione di ogni rapporto tra madre e figlio. La mamma Laura Massaro, accusata di essere “alienante”, dopo che ha denunciato l’ex compagno, nel 2013, per abusi e maltrattamenti riferiti dai figli. “Sono stata fatta decadere dalla responsabilità genitoriale – racconta la donna – trattata peggio di una madre assassina o delinquente”. Obiettivo della manifestazione promossa da Cgil, il Comitato “La Pas non esiste, ma il fatto sussiste” e Uil, è chiedere l’immediata sospensione dei procedimenti di allontanamento di minori che si basano, appunto, sul controverso e scientificamente infondato concetto di “alienazione parentale”.
“Abbiamo archiviato il ddl Pillon ma intanto la Pas viene applicata nei tribunali e ci sono tantissimi minori che in questo momento rischiano di essere allontanati dalle madri colpevoli di essersi ribellate e di aver cercato la libertà”, spiega Rossella Maroni, deputata FacciamoEco, auspicando un intervento legislativo. “In Parlamento porteremo avanti il lavoro con interrogazioni al ministro della Giustizia Marta Cartabia, perché si deve intervenire in modo coordinato”, è la promessa di Valeria Fedeli, senatrice Pd. Mentre l’ex segretaria della Cgil, Susanna Camusso ricorda: “Questa condizioni per le donne coincidono anche sulla loro possibilità lavorativa”.