“Se tuo figlio non lascia Saman sterminiamo tutta la famiglia“. Il padre di Saman Abbas, la 18enne scomparsa nelle campagne di Novellara (Reggio Emilia) di cui si cerca il corpo da giorni, si era presentato a casa dei genitori del fidanzato della figlia minacciandoli con queste parole. Un gesto che ha spinto il ragazzo, un 21enne pachistano, a presentare denuncia lo scorso 9 febbraio. Il dettaglio è emerso nel corso di Chi l’ha visto?, la trasmissione di Federica Sciarelli andata in onda ieri sera con un servizio dedicato al caso della Bassa Reggiana, dove gli inquirenti ritengono che la ragazza sia stata uccisa dai famigliari per avere rifiutato le nozze forzate con un parente in patria.
Intanto la Gazzetta di Reggio scrive che il fratello 16enne della giovane scomparsa, ritenuto attendibile e attualmente in una comunità protetta in attesa dell’udienza, nei giorni scorsi ha tentato la fuga. Un gesto, scrive il quotidiano, che resta ancora da interpretare. È stato il ragazzo che, finora, ha fornito dettagli cruciali riguardo alla scomparsa della sorella, dopo essere stato fermato lo scorso 10 maggio a Imperia mentre stava scappando con lo zio Danish Hasnain. Indagato, latitante e ritenuto autore materiale del delitto, visto che avrebbe strangolato la nipote facendola poi sparire con l’aiuto di alcuni parenti.
Saman: “Non so cosa fare” – “Ma perché Dio ha deciso che la mia vita deve essere così? Non so cosa fare, mi scoppia il cervello“, diceva Saman. “Tu lo sai quanto può essere pericoloso qui per te. Amore, vai dai carabinieri ora”, le scriveva il fidanzato. “Sì, l’ho pensato”, la risposta della ragazza, poco prima di sparire. La ragazza, proprio perché voleva sfuggire alle nozze forzate, aveva trovato rifugio in una comunità protetta quando era ancora minorenne. Poi ad aprile è tornata a casa.
A convincerla a rientrare anche un sms che le aveva inviato sua madre nel periodo in cui si era allontanata da casa. “Ti prego fatti sentire, torna a casa. Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu”, le aveva scritto Nazia Shaheen che è indagata assieme al marito e padre di Saman, Shabbar – entrambi latitanti, si troverebbero in Pakistan – per omicidio premeditato in concorso insieme allo zio Danish Hasnain, e ai cugini Nomanulhaq (latitante, si presume in Europa, con lo zio) e Ikram Ijaz, ora in carcere a Reggio Emilia, unico arrestato dopo essere stato fermato in Francia il 28 maggio scorso mentre tentava di raggiungere la Spagna.