Annuncio dell’obbligo della mascherina all’aperto, accuse alla comunicazione confusa del governo Draghi sul vaccino Astrazeneca, critiche al generale Figliuolo, staffilate ai colleghi presidenti regionali: nella sua consueta diretta Facebook del venerdì, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lancia frecciate sparse, rendendo un tributo al professor Massimo Galli (“mi fido di lui sull’efficacia del mix di vaccini”).
De Luca spiega le ragioni per cui in Campania varrà l’obbligo della mascherina anche all’aperto: “A tutt’oggi abbiamo 1.100 positivi, seppur asintomatici, ma la situazione, se si trascina nel tempo, può determinare anche ricoveri. In più, sapete che a volte si determinano i meccanismi imitativi: se si decide che è facoltativo mettere la mascherina, ci saranno soprattutto ragazzi che saranno imbarazzati a camminare con la mascherina, quando magari la gran parte dei loro coetanei non la indossa”.
Il politico si sofferma a lungo sugli errori del governo Draghi: “Abbiamo realizzato in Italia un modello organizzativo che non funziona e che non è il massimo di razionalità e di efficienza. Nella nota che ha mandato la Regione Campania al ministero della Salute abbiamo parlato con estrema chiarezza: non è più tollerabile il livello di confusione che esiste quando si parla di covid in Italia. Sul covid parlano: il Cts, l’Iss, l’Aifa, il commissario straordinario nominato dal governo e, se e quando capita, i dirigenti del ministero della Salute. Questo modello organizzativo, al di là delle persone, non può funzionare. Quindi, abbiamo chiesto al governo che sul covid parli una sola voce, che non può che essere quella del ministro della Salute, come avviene in tutti i Paesi civili del mondo, dove non ci sono commissari che vanno in giro a fare non si sa che cosa”.
E rincara: “La comunicazione che in questi giorni ci è arrivata dal governo sui vaccini è semplicemente demenziale. Scrivono che il vaccino A e il vaccino B producono più benefici che danni. Ma che significa? È un esempio di comunicazione demenziale, perché un vaccino con una sola dose può produrre danni per il 49% o per l’1%. Tu invece mi devi dire quali sono i pericoli e in quale percentuale. La Regione Campania è stata l’unica a porre al ministero della Salute il quesito sul mix dei vaccini per chi ha fatto la prima dose con Astrazeneca. E il ministero ci ha risposto che è obbligatorio per chi ha meno di 60 anni. Come era ampiamente prevedibile, questa confusione determinata dal governo e questa incompetenza che viene da Roma hanno prodotto un rallentamento della campagna vaccinale”.
De Luca accusa i “beatificatori” del generale Figliuolo: “Quando la Campania ha chiesto un chiarimento sul mix dei vaccini, tutti hanno fatto finta di non capire e hanno distinto le posizioni dalla Campania. Poi ho visto che nelle ultime ore tutti quanti stanno ponendo al ministero le stesse domande che abbiamo posto noi una settimana fa. La verità è che in Italia non abbiamo raggiunto l’immunità di gregge rispetto al vaccino, ma l’abbiamo sicuramente raggiunta rispetto alla ragione, perché la quantità di pecoroni che abbiamo nel nostro Paese è sconvolgente. Ormai c’è una bolla mediatica dentro la quale non c’è spazio per la ragione o per avanzare rilievi critici. Siamo alla beatificazione di alcune figure – conclude – Quello che fino a una settimana fa è avvenuto per il commissario Figliuolo è semplicemente ridicolo. Eravamo a un passo dalla beatificazione, nonostante tutti sappiano che per le 500mila vaccinazioni al giorno l’unico che non c’entra niente è proprio il commissario straordinario, perché quel numero è tutto ed esclusivamente lavoro delle Regioni. Punto. Anzi, per quel che mi riguarda, il ruolo del commissario Figliuolo continua a essere negativo. Sapete quando arrivano in Campania le dosi di Pfizer? Nella giornata di mercoledì tra le 14.00 e le 17.00, cioè perdiamo i primi 3 giorni della settimana. Tanto per dirvi qual è il livello di efficienza con cui dobbiamo fare i conti”.