“Quando abbiamo guardato la data sulla confezione siamo sbiancati, non riuscivamo a crederci. Sul tappo c’era la data del 31 luglio 2019 e sulla confezione la pubblicità della raccolta punti dal 2016 al 2017. Non riuscivamo a crederci“. È impressionante il racconto che Massimo fa al Corriere della Sera: suo figlio di 8 mesi è ricoverato in ospedale a Trento dopo aver mangiato un omogeneizzato acquistato in un supermercato, ma scaduto nel 2019. Il signor Massimo ha annunciato di esser pronto a sporgere querela: “Io non voglio danneggiare nessuno, ma il pensiero che possa succedere ad altri mi fa stare male, non deve più accadere, per questo ho deciso di fare denuncia“. Sono stati lui e la compagna ad accorgersi di quanto successo dopo che il bimbo continuava a vomitare da due giorni: l’omogeneizzato al formaggio fuso e prosciutto che gli avevano dato nella pappa era scaduto da quasi due anni.
Eppure era stato lui stesso ad acquistarlo solo mercoledì scorso, in un supermercato della città: “Il giorno dopo — racconta Massimo al Corriere — la mia compagna ha aperto la confezione e ha preparato la pappa con tre quarti di omogenizzato. Ha mangiato verso le 19 e ha finito tutte le pappe. Subito dopo ha iniziato a vomitare. In un primo momento non ci ho fatto più di tanto caso, anche se non era il solito rigurgito. Abbiamo provato a dargli un po’ di latte e lo abbiamo messo nel box”. Il bimbo però, ha continuato a piangere e stare male per tutta la notte: “Allora gli abbiamo dato alcune gocce di tachipirina e per un po’ si è calmato ma poco dopo ha ricominciato a piangere. Aveva mangiato le solite cose, non riuscivamo a capire perché continuava a stare male“.
Per l’intero giorno seguente, il bimbo ha continuato a piangere e stare male, in più gli sono comparsi anche dei puntini rossi sulla pelle. È stato solo la sera del giorno seguente, quando la mamma ha preparato nuovamente la cena, che si è accorta che l’omogeneizzato che aveva aperto il giorno prima era scaduto: “Sul tappo c’era la data del 31 luglio 2019 e sulla confezione la pubblicità della raccolta punti dal 2016 al 2017. Non riuscivamo a crederci“. Il bambino è stato quindi portato in ospedale, dove tutt’ora è ricoverato.