La decisione inaspettata della diocesi di Livorno: "Matrimoni religiosi non necessariamente in chiesa. D'altronde lo ha fatto Papa Francesco sull'aereo, tre anni fa. A bordo ha sposato una hostess e uno steward"
Matrimonio religioso in casa? Sì. La diocesi di Livorno concede alle coppie la possibilità di celebrare il rito anche nella propria abitazione e alla presenza dei soli testimoni “purché vengano adempiute le prescrizioni canoniche e i coniugi si preparino al Sacramento”. Lo riporta il quotidiano La Nazione, che cita le parole del vescovo di Livorno monsignor Simone Giusti: “È paradossale che alcune coppie rifiutino di sposarsi in chiesa dicendo che non hanno i soldi per il matrimonio, come se il Sacramento costasse”. E ancora: “In realtà è la festa del matrimonio che è diventata sempre più costosa nell’era del consumismo: con suonatori in chiesa, servizio fotografico da star, ricevimenti da favola, viaggi di nozze nelle località più incredibili. La celebrazione del Sacramento del matrimonio non costa nulla, al massimo se una coppia lo vuole, lascia un’offerta per i poveri e non per il prete”.
Una novità approvata dal Consiglio presbiterale. “D’altronde lo ha fatto Papa Francesco sull’aereo, tre anni fa. A bordo ha sposato una hostess e uno steward. Ma lo ha fatto anche Gesù a Cana”, ha detto il monsignor Giusti. “Non si tratta di ritornare a celebrare matrimoni nella clandestinità, sempre stigmatizzati dalla Chiesa, né di trovare location spettacolari, anche nel contesto domestico”, ha spiegato invece il vicario giudiziale della Diocesi, don Alberto Vanzi. “Le celebrazioni nei luoghi di culto restano comunque ordinarie e preferibili, ma questa possibilità può aiutare alcune coppie a superare le difficoltà a celebrare il tipo di matrimonio imposto da certi modelli culturali e sociali”, ha concluso.