Tecnologia

Monopolio tecnologico: negli USA preparano una legge contro Apple, Amazon, Facebook e Google?

Il membro della camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, David Cicilline, con un disegno di legge vorrebbe impedire il monopolio tecnologico alle aziende più ricche.

Chi si occupa di Antitrust negli Stati Uniti, sta pensando di mettere sul tavolo un disegno di legge che impedirebbe alle più ricche e grandi aziende di creare il famoso monopolio tecnologico. In questa situazione si troverebbe anche Apple. Ad esempio iOS, una volta finita la configurazione iniziale su iPhone, offre all’utente le App che la stessa società di Cupertino ha sviluppato e scelto di preinstallare. Se il disegno di legge proseguirà nel suo iter di approvazione, Apple dovrà per legge rimuoverle le App da iOS e fare in modo che gli utenti decidano, all’avvio, quali installare secondo i propri gusti.

Chi si sta occupando di portare avanti il fascicolo mettendoci la faccia è David Cicilline che, secondo quanto scrive Bloomberg, ha nel suo palmarès diverse battaglie analoghe nell’evitare che le aziende mettano in piedi indisturbate comportamenti anticoncorrenziali .Le società che tiene da tempo sott’occhio sono Apple, Amazon, Facebook e Google.

E a chi pensa che sarà una noia e/o difficoltoso poter scegliere App alternative, Cicilline afferma che per farlo potrà essere introdotto un semplice menù al primo avvio. Questo illustrerà quali App si possono scegliere, in modo tale da far mettere al primo posto e di spontanea volontà la libertà di scelta dell’utente.

La stessa sorte, ovviamente con interventi differenti, potrebbe toccare a Google e Amazon. In particolare quest’ultima è stata accusata di favorire, tramite il proprio abbonamento Prime, l’acquisto di prodotti della stessa Amazon e non quelli dei concorrenti.

Il rappresentate della commissione Antitrust ha anche dichiarato che nell’agenda c’è la volontà di portare tutte le realtà sullo stesso piano in modo tale che possano scontrarsi alla pari sul campo di gioco, abbiano le stesse regole e non ci siano distinzioni tra aziende ricche e povere.