Le forze di centrosinistra e il Movimento 5 Stelle esprimono cordoglio e chiedono giustizia per l'operaio ucciso durante un picchetto, mentre pochissime prese di posizione arrivano dal centrodestra. "Lo Stato deve garantire il diritto a manifestare e punire questi atti criminali", twitta il vicesegretario Pd Giuseppe Provenzano. Il segretario di Si Fratoianni: "È normale che nel 2021 si finisca in ospedale o all’obitorio per difendere i propri diritti sul posto di lavoro?"
Si accavallano le reazioni politiche alla morte di Adil Belakhdim, il sindacalista del Si Cobas investito da un camion durante uno sciopero a Biandrate, vicino Novara. Le forze di centrosinistra e il Movimento 5 Stelle esprimono cordoglio e chiedono giustizia per l’operaio, mentre pochissime prese di posizione arrivano dal centrodestra e nessuna dalla Lega di Matteo Salvini. Il premier Mario Draghi, in visita ufficiale a Barcellona, si è detto “molto addolorato” e ha sottolineato la necessità “che si faccia subito luce sull’accaduto”. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando, da parte sua, definisce “gravissimo quello che è accaduto” e ricorda che “nel settore della logistica stiamo assistendo ad una escalation intollerabile di episodi di conflittualità sociale che richiedono risposte urgenti”. In seguito, intervenendo ai lavori della Consulta nazionale dell’Anmil (l’associazione dei lavoratori mutilati), Orlando ha aggiunto: “Non è accettabile che nel nostro Paese l’esercizio delle libertà sindacali possa mettere a rischio la vita”, spiegando che “il ministero sta assumendo le informazioni sulla dinamica” della vicenda e che “l’attenzione è rivolta maggiormente ai settori in cui la conflittualità sta aumentando”.
Letta: “Sconvolto”. Di Maio: “Chiarire fino all’ultimo dettaglio” – “Sconvolto dalla morte del sindacalista #AdilBelakhdim e dalle circostanze in cui questa sembra essere avvenuta. Il dolore e la rabbia in questo momento di lutto che colpisce ancora una volta il mondo del #lavoro”, scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta. E sempre affiidata a Twitter è la reazione del vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano: “Un lavoratore non può morire così. Lo Stato deve garantire il diritto a manifestare e punire questi atti criminali. La politica deve risolvere le contraddizioni sociali esplose nella logistica, fermando guerre tra lavoratori. Per questo oggi, con il Pd, saremo a Tavazzano”. “La morte di Adil Belakhdim lascia sgomenti, massima vicinanza ai familiari e alle persone ferite. Ora è prioritario chiarire quanto è accaduto fino all’ultimo dettaglio“, è il commento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, mentre le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro, in una nota congiunta, fanno sapere di ritenere “assolutamente necessario che su alcune questioni urgenti che riguardano il mondo del lavoro si arrivi subito a soluzioni concrete. Non è il momento delle contrapposizioni”.
Sconvolto dalla morte del sindacalista #AdilBelakhdim e dalle circostanze in cui questa sembra essere avvenuta. Il dolore e la rabbia in questo momento di lutto che colpisce ancora una volta il mondo del #lavoro.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) June 18, 2021
Fratoianni: “È normale finire all’ospedale o all’obitorio per difendere i propri diritti?” – Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni mette in successione gli episodi degli ultimi giorni: “In una settimana il pestaggio a Tavazzano, l’aggressione squadrista alla Texprint di Prato e ora una vittima in Piemonte. Ma è normale che nel 2021 si finisca in ospedale o all’obitorio per difendere i propri diritti sul posto di lavoro?”. Per la capogruppo di LeU al Senato, Loredana De Petris, “l’omicidio del coordinatore del Si Cobas di Novara Adil Belakhdim, travolto e ucciso da un camion che voleva forzare il presidio di fronte alla Lidl di Biandrate, è un orrore tragico al quale tutta la politica deve reagire immediatamente con massima fermezza. Non si può tollerare che i presidi vengano attaccati da squadracce come è successo a Lodi la settimana scorsa o che gli operai che protestano vengano uccisi come è successo oggi a Novara. Non siamo negli Usa degli anni ’30 e non permetteremo che ci si arrivi. È dovere del governo intervenire subito con il massimo rigore per impedire che le aggressioni si ripetano”. “Adesso basta! La logistica non può essere una giungla. È ora di metterci mano con decisione”, ha invece twittato il deputato di Liberi e Uguali Pier Luigi Bersani.
Landini: “Troppe intimidazioni e violenze nella logistica” – Dal mondo sindacale arrivano le parole di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. “La morte di un sindacalista, investito durante un presidio sindacale, è un fatto gravissimo, inaccettabile, sul quale è necessario fare presto piena luce. In questo momento, il mio primo pensier ova alla famiglia di Adil Belakhdim, alla quale esprimo cordoglio e vicinanza. Nella logistica si stanno verificando troppi episodi d’intimidazione e di violenza, che mettono seriamente in discussione le libertà sindacali. E questo avviene in un settore, dove anche per effetto del ricorso ad appalti e sub-appalti, e dell’applicazione di contratti pirata, i diritti e le tutele fondamentali dei lavoratori sono continuamente calpestati, in un clima spesso da Far West”. “Non è possibile morire mentre si esercita il diritto costituzionale ad esprimere la propria opinione e non si devono mai mettere lavoratori contro lavoratori. Il diritto di manifestare è sacrosanto e ogni atto di violenza va condannato. Siamo vicini ai familiari del sindacalista investito e ucciso”, scrivono in un comunicato congiunto le associazioni sindacali di categoria, Filcams-Cgil, Filt-Cgil, Fisascat-Cisl, Fit-Cisl e Uiltucs. I fatti di Biandrate sono “sconvolgenti”, invece, per il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, che chiede che “sia fatta chiarezza sull’accaduto” e parla di un clima di tensione sociale che “rischia di superare il limite di guardia, in alcune realtà e situazioni le tutele non sono affatto garantite e perdurano lo sfruttamento e la mancanza di sicurezza”.
Casellati: “Tutelare il diritto allo sciopero con ogni mezzo” – Scarse, invece, le agenzie che riportano dichiarazioni di esponenti del centrodestra. La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati definisce la morte di Belakhdim “una tragedia del lavoro inaccettabile per un Paese moderno e civile. Non si può morire mentre si manifesta per i propri diritti. Il diritto allo sciopero è sancito dalla nostra Costituzione e va rispettato e tutelato con ogni mezzo”. Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, si dichiara “vicina alla famiglia di Adil Belakhdim, e specialmente ai suoi figli. I fatti di Novara – aggiunge – richiedono un immediato chiarimento ma anche una riflessione collettiva: nell’Italia che riparte, che torna a lavorare e presto tornerà a crescere, non si può morire di lavoro o per il lavoro”. Per Mauro Rotelli, deputato di Fdi e componente della commissione Trasporti della Camera, “la morte del sindacalista dei Cobas è solo la punta dell’iceberg di quanto accaduto nelle ultime settimane. Ci chiediamo se, come annunciato dal ministro del Lavoro dopo i recenti fatti di Lodi, sia in via di definizione una task force volta a risolvere i fenomeni di conflittualità che stanno interessando il settore della logistica”. Nel pomeriggio anche i parlamentari leghisti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato hanno espresso “Cordoglio per la morte del sindacalista Adil Belakhdim, investito nel novarese durante una manifestazione dei lavoratori della logistica”, augurandosi che “si faccia subito chiarezza su questa tragedia”.