“Salvini chiede di togliere l’obbligo mascherine all’aperto e di interrompere lo stato di emergenza? Penso che Draghi, che è una persona seria, non ascolterà Salvini. Mi auguro che, avendo rinominato un nuovo Comitato Tecnico Scientifico, si rivolga agli scienziati”. Sono le parole pronunciate a “Otto e mezzo” (La7) dal direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio, che aggiunge: “Ricordo che Salvini non metteva la mascherina neppure l’estate scorsa, quando era obbligatoria ed era raccomandata in tutto il mondo. Quindi, non mi pare che lui sia un punto di riferimento autorevole sulla materia. Credo che Salvini stia cercando di fare due operazioni. La prima e è quella di nascondere la sconfitta abbastanza probabile sulla sua pretesa di annullare immediatamente lo stato di emergenza“.
Travaglio si sofferma sullo stato di emergenza, spiegando che non ha nulla a che fare coi “poteri speciali” del presidente del Consiglio: “Ho sentito delle sciocchezze a riguardo. Lo stato di emergenza non c’entra niente coi poteri del premier e del governo, né coi decreti, con le leggi, i dpcm e le restrizioni. Serve esclusivamente per disciplinare i poteri straordinari del commissario straordinario all’emergenza covid, che deve fare gli acquisti in deroga alle norme sugli acquisti dello Stato, perché, se non avessimo avuto lo stato di emergenza, prima Arcuri e poi Figliuolo non avrebbero forse ancora ricevuto una delle mascherine che avevano ordinato un anno fa, visti i tempi della burocrazia – continua – Quindi, se sparisce lo stato di emergenza, sparisce il commissariato per il covid, ma il governo non ha un potere in più e un potere in meno dallo stato di emergenza. I poteri del governo dipendono da tutt’altro. Un anno fa sono state raccontate un sacco di balle sul fatto che fossimo sull’orlo della dittatura o in dittatura piena, e chi le ha raccontate, come Salvini, il professor Cassese e altri insigni giuristi, adesso sono in difficoltà perché vedono che lo stato di emergenza viene prorogato. E viene prorogato perché continua a essere necessario per prendere accordi commerciali in deroga alle norme burocratiche ordinarie“.
Il direttore del Fatto conclude: “La seconda operazione di Salvini è molto semplice: dato che sa che prima o poi cadrà l’obbligo della mascherina all’aperto, si porta avanti per poi dire: ‘L’ho chiesto io’. Così, quando cadrà l’obbligo, potrà dire che l’ha ottenuta lui. In realtà, lui non avrà ottenuto un bel niente. Avrà ottenuto una norma che sarà presa dal governo, quando sarà il momento di prenderla, sulla base di criteri scientifici e non delle richieste della Lega”.