Lituania, 30 aprile. In un albergo di Rukla è in corso una festa con fiumi di alcol tra i soldati tedeschi. I militari – che prendono parte all’operazione “Enhanced Forward Presence” per la difesa del fianco orientale della Nato dopo l’annessione della Crimea da parte di Mosca – si lasciano andare a cori antisemiti e neonazisti, oltre che a bizzarri giochi a sfondo sessuale tra commilitoni. Non è un solo episodio: intonano una serenata per il compleanno di Hitler, ci sono insulti dei superiori a sottoposti che vengono apostrofati come “ebrei e traditori”. Vengono a mancare 569 munizioni. Il party finisce in una denuncia datata 8 giugno e ora Berlino ha deciso di ritirare un intero gruppo di fanteria d’appoggio ai mezzi corrazzati, circa 30 persone, richiamandole a Munster. Per i soldati sono all’orizzonte conseguenze penali, oltre che dimissioni immediate.
Per il Ministro della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer “la condotta non dignitosa di alcuni soldati in Lituania è uno schiaffo in faccia di tutti i militari che giorno per giorno prestano servizio per la sicurezza del Paese”. Ursula von der Leyen, che l’ha preceduta nello stesso ruolo prima di diventare presidente della Commissione europea, aveva dovuto affrontare la persistenza di una cultura legata all’esaltazione del passato in seno all’esercito. Durante il suo mandato sono state sequestrate collezioni di memorabilia nazionalsocialiste, ridotte le raccolte di canti tradizionali delle forze armate e rinominate diverse caserme. Il giro di vite era stato provocato dall’arresto del tenente Franco Albrecht, che è ora sotto processo a Francoforte: si faceva passare per rifugiato siriano con l’intento di commettere un attentato e farne cadere la responsabilità su richiedenti asilo.
Le stesse forze di élite di pronto intervento dell’esercito, le KSK, hanno rischiato lo scioglimento per la sistematica sottrazione di munizioni, la concessione di contratti ad ex camerati senza rispetto delle procedure e le indulgenze per idee di estrema destra. Markus Kreitmayr, per aver concesso un’amnistia incondizionata ai soldati dopo la riconsegna di 46mila munizioni circa e due bombe a mano rubate, è stato sostituito dal colonnello di artiglieria Georg Klein, che si è distinto in Afghanistan. Prima ancora del recupero di armi, migliaia di munizioni ed esplosivo interrati nella proprietà del tenente colonnello 46enne delle KSK Philipp Sch. -poi espulso e condannato a Lipsia a due anni con la condizionale- aveva determinato comunque lo smantellamento della seconda compagnia del Kommando Spezialkräfte. Era stato trovato anche in possesso di cartoline, adesivi e riviste con motivi ispirati al Terzo Reich, fascicoli con testi di canzoni delle SS, e molte magliette della marca Thor Steinar, prediletta dai gruppi neonazisti.
Già un altro ex soldato delle KSK, André Schmitt, nome in codice Hannibal, venne condannato per detenzione illegale di armi ed esplosivo; era tra i promotori dell’associazione Uniter e. V. finita nel mirino dei servizi di sicurezza nazionali del Verfassungschutz per attività nell’ambito dei training paramilitari. Uniter, che dovette spostare nel 2020 la propria sede in Svizzera, ha presentato recentemente ricorso al tribunale amministrativo di Colonia. Anche Franco Albrecht aveva un emblema di Uniter.
Pure tra le forze di polizia ci sono stati problemi: lettere minatorie con la sigla NSU 2.0 con dati tratti da computer del primo distretto di Francoforte (dopo tre anni per 115 intimidazioni a 32 persone e 60 istituzioni è stato però arrestato un pregiudicato cinquantatreenne di Berlino); chat antisemite e razziste tra una cinquantina di agenti in servizio che hanno portato allo scioglimento della squadra di pronto intervento della polizia di Francoforte; persino poliziotti con simpatie nei Reichsbürger, il movimento che rifiuta la legittimità dello Stato.
Mondo
Cori antisemiti durante una festa e serenate per il compleanno di Hitler: la Germania ritira un intero plotone dalla Lituania
Imbarazzo a Berlino per la condotta dei militari che prendono parte all'operazione “Enhanced Forward Presence” a difesa del fianco orientale della Nato dopo l’annessione della Crimea da parte di Mosca. "La condotta non dignitosa di alcuni soldati in Lituania è uno schiaffo in faccia di tutti i militari che giorno per giorno prestano servizio per la sicurezza del Paese", dice la ministra della difesa. Quello di Rukla è solo l'ultimo episodio: più volte esponenti dell'esercito si sono macchiati di comportamenti razzisti e neonazisti
Lituania, 30 aprile. In un albergo di Rukla è in corso una festa con fiumi di alcol tra i soldati tedeschi. I militari – che prendono parte all’operazione “Enhanced Forward Presence” per la difesa del fianco orientale della Nato dopo l’annessione della Crimea da parte di Mosca – si lasciano andare a cori antisemiti e neonazisti, oltre che a bizzarri giochi a sfondo sessuale tra commilitoni. Non è un solo episodio: intonano una serenata per il compleanno di Hitler, ci sono insulti dei superiori a sottoposti che vengono apostrofati come “ebrei e traditori”. Vengono a mancare 569 munizioni. Il party finisce in una denuncia datata 8 giugno e ora Berlino ha deciso di ritirare un intero gruppo di fanteria d’appoggio ai mezzi corrazzati, circa 30 persone, richiamandole a Munster. Per i soldati sono all’orizzonte conseguenze penali, oltre che dimissioni immediate.
Per il Ministro della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer “la condotta non dignitosa di alcuni soldati in Lituania è uno schiaffo in faccia di tutti i militari che giorno per giorno prestano servizio per la sicurezza del Paese”. Ursula von der Leyen, che l’ha preceduta nello stesso ruolo prima di diventare presidente della Commissione europea, aveva dovuto affrontare la persistenza di una cultura legata all’esaltazione del passato in seno all’esercito. Durante il suo mandato sono state sequestrate collezioni di memorabilia nazionalsocialiste, ridotte le raccolte di canti tradizionali delle forze armate e rinominate diverse caserme. Il giro di vite era stato provocato dall’arresto del tenente Franco Albrecht, che è ora sotto processo a Francoforte: si faceva passare per rifugiato siriano con l’intento di commettere un attentato e farne cadere la responsabilità su richiedenti asilo.
Le stesse forze di élite di pronto intervento dell’esercito, le KSK, hanno rischiato lo scioglimento per la sistematica sottrazione di munizioni, la concessione di contratti ad ex camerati senza rispetto delle procedure e le indulgenze per idee di estrema destra. Markus Kreitmayr, per aver concesso un’amnistia incondizionata ai soldati dopo la riconsegna di 46mila munizioni circa e due bombe a mano rubate, è stato sostituito dal colonnello di artiglieria Georg Klein, che si è distinto in Afghanistan. Prima ancora del recupero di armi, migliaia di munizioni ed esplosivo interrati nella proprietà del tenente colonnello 46enne delle KSK Philipp Sch. -poi espulso e condannato a Lipsia a due anni con la condizionale- aveva determinato comunque lo smantellamento della seconda compagnia del Kommando Spezialkräfte. Era stato trovato anche in possesso di cartoline, adesivi e riviste con motivi ispirati al Terzo Reich, fascicoli con testi di canzoni delle SS, e molte magliette della marca Thor Steinar, prediletta dai gruppi neonazisti.
Già un altro ex soldato delle KSK, André Schmitt, nome in codice Hannibal, venne condannato per detenzione illegale di armi ed esplosivo; era tra i promotori dell’associazione Uniter e. V. finita nel mirino dei servizi di sicurezza nazionali del Verfassungschutz per attività nell’ambito dei training paramilitari. Uniter, che dovette spostare nel 2020 la propria sede in Svizzera, ha presentato recentemente ricorso al tribunale amministrativo di Colonia. Anche Franco Albrecht aveva un emblema di Uniter.
Pure tra le forze di polizia ci sono stati problemi: lettere minatorie con la sigla NSU 2.0 con dati tratti da computer del primo distretto di Francoforte (dopo tre anni per 115 intimidazioni a 32 persone e 60 istituzioni è stato però arrestato un pregiudicato cinquantatreenne di Berlino); chat antisemite e razziste tra una cinquantina di agenti in servizio che hanno portato allo scioglimento della squadra di pronto intervento della polizia di Francoforte; persino poliziotti con simpatie nei Reichsbürger, il movimento che rifiuta la legittimità dello Stato.
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Shame". Ovvero, 'vergogna'. E' il commento via social di Enrico Letta al post di Donald Trump in cui ha insultato Volodomyr Zelensky.