Oltre trecento persone in piazza a Genova, nel tardo pomeriggio di ieri, davanti al palazzo della Prefettura, per dire no all’accordo tra Stato e Autostrade per la cessione delle quote di Aspi a Cassa Depositi e Prestiti che porterà al concessionario 9,5 miliardi. Sul palco si sono susseguiti interventi di parlamentari, consiglieri regionali e rappresentanti di comitati e movimenti eterogenei: “La concessione deve essere annullata all’origine – spiega Egle Possetti, presidente del Comitato dei parenti delle vittime del Ponte Morandi, con il quale ha aderito e partecipato alla manifestazione – con la revoca sono dovuti indennizzi miliardari, con l’annullamento previsto da un articolo del codice civile non dobbiamo nessun indennizzo. Dobbiamo batterci per questo perché l’accordo con Cdp può essere tranquillamente stracciato: i cittadini in piazza oggi chiedono di essere ascoltati”.
All’iniziativa hanno preso parte diversi comitati, oltre a quello dei parenti delle vittime della strage del 14 agosto, deputati, senatori e consiglieri regionali di Pd e M5s, che hanno aderito ufficialmente, oltre che singoli rappresentanti di Forza Italia e del gruppo misto tra i quali l’ex-grillino Mattia Crucioli, animatore dell’iniziativa e i consigliere regionale di Linea condivisa, Gianni Pastorino, e l’ex candidato governatore giallorosso, Ferruccio Sansa, che ha precisato dal palco: “Noi vogliamo che Autostrade torni pubblica, ma sia pagata zero euro e non 9,5 miliardi a chi ci lascia sul groppone 20 miliardi di euro di cantieri da fare”.
Assenti il sindaco di Genova Marco Bucci e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che ha voluto commentare con sarcasmo la presenza di esponenti di vari partiti politici in piazza: “Credo che più che scendere in piazza dovrebbero chiudersi in casa per la vergogna – ha voluto precisare rimarcando il suo entusiasmo per l’esito della trattativa tra Autostrade e Cdp – i partiti dovrebbero solo ringraziare il governo Draghi che si è preso la responsabilità di fare un passo avanti e trovare finalmente una soluzione che ci possa far ripartire, far sbloccare due anni di calvario di questa regione e intraprendere un viaggio verso il futuro”.