Il 20 giugno gli elettori romani di centro sinistra e sinistra potranno votare alle primarie di coalizione per la scelta del candidato Sindaco alle prossime comunali, on line e ai gazebo disseminati per la città. Tuttavia, in una città con un’estensione pari a 9 città italiane, con 2 milioni e 900 mila abitanti (di cui circa 1 milione vive al di fuori del perimetro del Grande Raccordo Anulare), l’informazione a tutta la cittadinanza, primo presupposto della democrazia e di un voto partecipato e consapevole, è assai ardua. Soprattutto se giornali, televisioni e radio mettono il silenziatore a un evento che riguarda la scelta del Sindaco della capitale d’Italia – e anche dei Presidenti della maggior parte dei Municipi – e lo stesso Partito Democratico sceglie il basso profilo, dando per scontato che verrà eletto il suo candidato, Roberto Gualtieri.

Una situazione che penalizza quei candidati che non hanno alle spalle un’organizzazione partitica, ma anche le stesse primarie, che avrebbero potuto essere da tempo la forza propulsiva che richiamava i cittadini romani, ormai disillusi dalle troppe campagne elettorali all’insegna del finto ‘”ascolto dei territori”, al dibattito, al confronto, anche al sano conflitto che chiarisce le posizioni e fa pulsare il cambiamento.

Invece si sono scelte primarie decisamente sottotono, non solo a causa del poco tempo e dei limiti imposti dall’emergenza Covid, ma per la mancanza di coraggio di una classe politica che sa parlare molto di cambiamento ma che non cambia quasi mai.

Un sottotono a cominciare dal fatto che la piattaforma per raccogliere le firme on line a sostegno dei candidati non è stata pubblicizzata, né sui siti del Pd né degli altri partiti, e chi ha firmato l’ha fatto grazie al passaparola o ai tavolini per strada. Idem per il sito dedicato alle primarie, con i link ai siti di tutti i candidati, i regolamenti e la carta d’intenti “Tu, Noi, Roma, Prendi parte alla rinascita” – a tutt’oggi non presente sul sito del Pd Roma, né su quelli degli altri partiti della coalizione – che si è affacciato solo in questi ultimi giorni su qualche cartellone stradale. Invece sui social partiti e movimenti rilanciano abbondantemente gli eventi e i – diseguali – servizi giornalistici di cui sono protagonisti i propri candidati, segno che gli spin doctor privilegiano i flash “mordi e fuggi” che enfatizzano la persona, piuttosto che i documenti che danno informazioni dettagliate sui candidati e sui loro programmi.

Ma la cosa più impressionante è il generalizzato silenzio stampa sull’appuntamento elettorale, soprattutto se confrontato allo spazio che è stato dato agli esiti del “tira e molla” per la scelta del candidato Sindaco del centrodestra: perfino la notizia della conferenza stampa con l’annuncio ufficiale dei 7 candidati alle primarie è stata omessa dai più o relegata a trafiletto in un articolo – e un titolo – dedicato per l’appunto alle contrattazioni nel centrodestra. E nessuna tv ha proposto finora ai suoi telespettatori un confronto tra i 7 candidati. Eppure, riandando alle ultime e penultime primarie, si scopre che nel 2013, quelle in cui Marino superò Sassoli e Gentiloni, si era tenuto un confronto all’americana su Sky news 24 , mentre per quelle in cui vinse Giachetti, Lucia Annunziata aveva ospitato tutti i candidati nel suo “Mezz’ora in più” su Raitre.

In compenso il candidato Pd Gualtieri, ex ministro all’economia e ex parlamentare europeo, è stato spesso intervistato dalle varie testate che per lo più danno per scontato che sarà lui lo sfidante di Raggi, Michetti, Calenda nel prossimo ottobre. Eppure i 6 candidati del centro sinistra sono donne e uomini con esperienze politiche e amministrative di tutto rispetto: in ordine alfabetico, Imma Battaglia, leader del movimento Lgbt e già consigliera capitolina, Giovanni Caudo, ex assessore all’urbanistica e oggi Presidente del III Municipio, Paolo Ciani, consigliere regionale di Demos, Stefano Fassina, deputato e consigliere capitolino, già Viceministro all’Economia, Cristina Grancio consigliera capitolina ex M5S ora con il Psi, Tobia Zevi attivista civico che qualche anno fa ha lanciato il movimento “Roma! Puoi dirlo forte”.

Carteinregola ha organizzato un dibattito con i candidati il 10 giugno scorso, a cui il candidato Pd non ha partecipato, mentre – forse anche grazie alle nostre polemiche – ha poi accettato il confronto con gli altri qualche giorno fa nel centro sociale Spin Time Lab (senza diretta), e il 18 giugno organizzato da “Tutti per Roma Roma per tutti”, che ha partecipato ai tavoli della coalizione “insieme per Roma” dello scorso autunno.

Un confronto su Facebook, per i candidati Sindaco della capitale d’Italia. Anche questo è l’ennesimo indicatore dello stato di salute – comatoso – del giornalismo, e di conseguenza della democrazia, nel nostro Paese.

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