Il capitano di “Der Mannschaft” Manuel Neuer con la fascia arcobaleno al braccio, ma anche l’Allianz Arena di Monaco illuminato con i colori simboli dei diritti Lgbt. La Germania si prepara ad accogliere in Baviera l’Ungheria per l’ultima partita del gruppo F degli Europei, in programma mercoledì 23 giugno alle ore 21. Più delle questioni calcistiche, sulla stampa tedesca è diventato un caso la richiesta avanzata dal consiglio comunale di Monaco, che vuole illuminare l’esterno dello stadio con i colori dell’arcobaleno: una risposta alla legge approvata martedì scorso dal Parlamento ungherese, che limita il diritto all’informazione dei giovani sotto i 18 anni in materia di omosessualità, equiparandola alla pornografia e alla pedofilia. Un provvedimento fortemente voluto dal primo ministro Viktor Orban, che da quando è al governo ha sempre avuto un atteggiamento ostile nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.
La certezza è che il portiere Neuer scenderà nuovamente in campo – come nelle prime due partite contro Francia e Portogallo – con al braccio la fascia arcobaleno. Se l’Uefa, l’organo di autogoverno del calcio europeo, vieta ai giocatori di fare slogan politici, la Federcalcio tedesca ha replicato che il suo capitano promuove semplicemente la diversità. “È un segno della squadra a favore del pluralismo e viene valutato come una good cause“, ha scritto su Twitter ieri la Dfb. Sulla vicenda è intervenuto anche il portavoce del governo di Angela Merkel, Steffen Seibert, spiegando che “i colori dell’arcobaleno simbolizzano il fatto che vogliamo vivere con rispetto senza discriminare le minoranze”.
Ora però l’Uefa dovrà decidere su un’altra richiesta, quella arrivata da Monaco di Baviera, sede della partita, che vuole appunto un’Allianz Arena tutta arcobaleno. Il consiglio comunale ha già inviato la lettere, con la richiesta messa nero su bianco. La città “è impegnata nella diversità, nella tolleranza e nella reale uguaglianza nello sport e nella società nel suo insieme”, ha scritto il sindaco socialdemocratico Dieter Reiter. Al suo appello, però, l’Uefa risponderà solamente mercoledì, il giorno della partita tra Germania e Ungheria. Il settimanale tedesco Der Spiegel in un articolo online fa notare come uno dei vicepresidenti dell’organizzazione (nonché della Fifa) sia l’ungherese Sandor Csanyi, un uomo legato a Orban. Difficilmente, dicono da Monaco, l’Uefa vorrò andare contro il premier ungherese.