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Gianni Morandi: “La canzone di Jovanotti ha salvato la mia mano”

L’artista ha presentato il suo nuovo singolo “L’allegria”, scritto da Jovanotti che ha curato anche la produzione con Rick Rubin. “Questa canzone è arrivata nel momento giusto e sono felice che Jovanotti mi abbia chiamato”, ha detto il cantante

di Andrea Conti

Sorridente, abbronzato, felice di rivedere in carne e ossa i giornalisti e non in collegamento in streaming. Gianni Morandi ha presentato, in un incontro con la stampa al Parco Lambro di Milano sotto un enorme albero, il ritorno in musica con il singolo “L’allegria”, brano scritto da Lorenzo Jovanotti che ne ha curato la produzione con Rick Rubin. La mano è ancora fasciata per l’ustione causata dall’incidente in campagna dello scorso mese: “Una brusca caduta vicino al fuoco per bruciare delle sterpaglie. Ho subito una ustione importante – ha subito raccontato Morandi -. A casa mia moglie Anna ha visto cosa era successo e ha voluto assolutamente che venissi ricoverato. Lì per lì in preda anche al panico non mi ero reso conto della gravità della situazione”.

Poi l’arrivo di Jovanotti durante la convalescenza. “A Lorenzo avevo chiesto qualche mese prima dell’incidente una canzone spensierata delle sue. – ha rivelato l’artista -. Poi ci siamo sentiti dopo l’incidente e dal nulla mi fa ‘Sai ci sto pensando’. Mi ha chiamato il 5 giugno e mi ha detto che aveva una canzone che voleva assolutamente cantassi io per il messaggio di positività che conteneva e perché io ero la persona giusta. Abbiamo inciso a Milano la canzone nonostante la discografica non fosse d’accordo perché sarebbero uscite tantissime canzoni in questo periodo. Ma siamo usciti lo stesso, sta piacendo un sacco”.

Con Morandi anche Orietta Berti con “Mille” e prima ancora con la sua partecipazione a Sanremo, sta vivendo un momento d’oro. “Sono molto felice per Orietta che ha fatto un bel pezzo con i due amici Fedez e Achille Lauro. Deve uscire ancora qualche altro dinosauro come la Vanoni (ride, ndr). Noi dinosauri non so quanto possiamo ancora resistere perché c’è aria di cambiamento. La gente viene a vederci ai concerti ma dal punto di vista del cambiamento musicale c’è una trasformazione in atto. Come è già successo negli Anni 60. Ma va bene così. Ci sono artisti fortissimi in giro come Rkomi, Ernia, ma anche super forti come Salmo. Me li ha fatti conoscere mio figlio Pietro che fa il rapper”.

Oltre alla musica non ci sono al momento ipotesi concrete: “Della nuova serie de ‘L’isola di Pietro’ se ne era ricominciato a parlare a gennaio poi è arrivato il Covid. Penso sia una esperienza finita abbiamo già fatto 3 serie. Sanremo l’ho già fatto mi piacerebbe fare qualcosa di diverso. Magari una commedia in teatro”.

Infine un bilancio di questo anno e mezzo: “Il momento più brutto è quando ci siamo resi conto l’anno scorso di quello che stava cambiando la nostra vita, abbiamo visto immagini, letto le terribili notizie che arrivavano. Un momento angosciante e io non capivo cosa stesse accadendo. L’estate scorsa sembrava tutto fosse finito e quando è ricominciato è stato un momento bruttissimo. In questo anno e mezzo il momento più sereno è questo anche se vengo fuori da questo incidente. La cosa positiva è che io sia stato molto fortunato avrei potuto non esserci”.

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