Il 14 maggio del 2019 Luigi Casadei, allora 17enne, ‘salì’ al Quirinale a compimento di un progetto sull’inclusione e si trovò davanti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo un breve colloquio gli consegnò una lettera che il Capo dello Stato si mise subito in tasca promettendo di leggerla alla prima occasione. Allora Luigi Casadei chiedeva aiuto a Mattarella, dandogli del tu: “Oggi sono venuto al Quirinale per incontrarti e spero tu possa aiutarci a far capire a tutti che, negando le differenze, si nega la complessità di ogni essere umano – si legge in un passaggio della lettera – È questo che facciamo nella nostra scuola, siamo tutti diversamente abili”.

Luigi, anconetano doc, ora di anni ne ha 19 e domenica scorsa si è laureato campione del mondo di lancio del giavellotto ai Mondiali di Bydgoszcz (Polonia) della Fisdir, la Federazione italiana degli sport paralimpici degli intellettivo relazionali. Affetto dalla nascita da una forma di neurodiversità, con tratti di autismo, Luigi è un simbolo dell’inclusione e della possibilità di ottenere risultati eccezionali andando oltre ogni limite. Casadei è davvero un giovane multitasking, in grado di primeggiare nello sport certo, ma anche di dire la sua sul piano didattico e trovare il tempo per fare stage e lavorare in un biscottificio dell’hinterland del capoluogo delle Marche e in un bar gestito da una cooperativa dentro la Mole Vanvitelliana di Ancona.

Il presente racconta di un limite superato e un altro da raggiungere alla prossima occasione: “Mi è mancata un po’ di concentrazione – racconta appena arrivato alla stazione ferroviaria della sua città dopo un lungo viaggio partito quindici ore prima dalla Polonia settentrionale -. È vero ho vinto e stabilito il record europeo con il mio quarto lancio a 53 metri e 37 centimetri, ma posso fare meglio e punto a toccare 58 metri (il record mondiale Fisdir è detenuto da un giapponese con una misura vicina ai 55 metri, ndr.). Adesso però mi voglio godere questa medaglia con la famiglia e gli amici”.

Una folla lo ha atteso al rientro in città, dai genitori ai familiari stretti, passando per gli amici, i compagni di scuola e di allenamento, il suo allenatore e l’insegnante di sostegno. A proposito di allenamento, Casadei oltre all’oro nella sua specialità ed essere stato premiato come miglior atleta della rassegna polacca, fa parte della società sportiva Anthropos di Civitanova Marche che a Bydgoszcz ha primeggiato a livello generale; al tempo stesso gareggia anche con i cosiddetti normodotati ottenendo ottimi risultati: “Lui compete alla grande ovunque – racconta il suo allenatore, Marcello Salati, storico traine dell’altrettanto storica società Sef Stamura di Ancona -, non ha problemi. Lo guardi, aitante e sicuro. Peccato però che ad ogni lancio scagli l’attrezzo con troppo anticipo rispetto al limite consentito. Ci dobbiamo lavorare sopra”.

Per Luigi Casadei sono stati giorni che difficilmente dimenticherà: domenica il titolo e l’Inno di Mameli cantato col tricolore addosso e la mano sul petto; lunedì l’accoglienza trionfale in stazione e l’abbraccio collettivo. I suoi occhi brillavano di una luce indescrivibile, capace però di trasmettere stupore e gioia, riflessi in quelli dei suoi genitori, Francesca e Michele. Una soddisfazione, per loro, che va oltre il successo sportivo ovviamente e ripaga gli anni di sacrifici fatti. Ora è tempo di passare alla cassa.

Un ruolo fondamentale sulla crescita di Luigi, e come di lui di tantissimi altri giovani con lievi disturbi intellettivi, va ascritto alla didattica. Casadei frequenta l’istituto alberghiero ‘Nebbia’ di Loreto. A fine maggio, alla vigilia della partenza per i mondiali di atletica leggera, il 19enne ha sostenuto una sorta di prova finale davanti a dirigente, insegnanti e compagni di scuola illustrando il suo piano di studi, le attività, gli stage e riaffermando con forza un concetto: tutte le persone sono diversamente uguali, ossia il concetto espresso nella lettera consegnata a Mattarella.

Con lui al Quirinale, quel giorno, c’era Paola Martano, la sua insegnante di sostegno, che segue Luigi da alcuni anni e con lui ha stabilito un rapporto simbiotico, oltre ogni tipo di didattica formativa: “Luigi è un dono, una persona davvero speciale – racconta la Martano -. Tre anni fa insieme a lui e ad altri ragazzi dell’istituto ‘Nebbia’ iniziammo a lavorare ad un progetto legato all’inclusione partendo da un principio fondamentale: considerare tutte le persone ‘diversamente uguali’. Secondo me non dovrebbe esistere un concetto di normalità, ognuno di noi ha le sue caratteristiche e va apprezzato e rispettato per quello che è. Al Presidente Mattarella io, Luigi e un’altra ragazza che componeva la squadra in visita a Roma, riaffermammo proprio questo concetto anche attraverso la lettera. Nei mesi successivi il Capo dello Stato ha donato alla scuola una copia autografa della Costituzione italiana; successivamente ne inviò un’altra a me stampata in numero limitato con dedica personalizzata. Mattarella rimase molto colpito da Luigi e dal testo della lettera”.

Pochi mesi dopo, nel dicembre del 2019, Luigi Casadei avrebbe dovuto partecipare ai Mondiali di atletica Fisdir in Australia, ma un incidente della vigilia, una lesione al gomito destro destro ossia l’arto usato per lanciare il giavellotto, lo costrinse a dare forfait: “Lui è stato straordinario anche in quell’occasione, riuscendo a superare il trauma sia fisico che morale, il non poter prendere parte ad un evento atteso con ansia da anni. Superare prove del genere non è facile per nessuno e lui ha dimostrato una forza incredibile” aggiunge l’insegnante.

Gli ultimi giorni sono stati elettrizzanti per il diciannovenne di Ancona. Dopo la gara, assieme ai compagni della società Anthropos e non solo loro, ha fatto festa fino a mezzanotte: “Alle 2 poi si sono dovuti svegliare per prendere il pullman e fare un viaggio di 300 chilometri fino all’aeroporto – racconta Michele Casadei, il padre di Luigi -. Il volo con atterraggio a Milano, quindi il treno fino a casa e lì i festeggiamenti profusione. Alla sera è crollato e ha dormito per più di dodici ore. Un riposo meritato”. Martedì l’ultimo atto di una ‘tre giorni’ irripetibile: i genitori gli hanno organizzato una festa a sorpresa nel bar dove lavora. Ad attenderlo tutte le persone speciali per lui, compresa la sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli che gli ha portato le congratulazioni della sua giunta per i risultati ottenuti. Tra brindisi, abbracci, bandiere dell’Italia e le note dell’Inno di Mameli per riprodurre l’atmosfera vissuta sul gradino più alto del podio in Polonia si è consumato il magic moment di un ragazzo fuori dall’ordinario.

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