L’identità femminile non passa attraverso la volontà di fare un figlio. Lilli Gruber interviene a 'Dialoghi sulla maternità', il podcast del Corriere della Sera e, contrariamente alla suo ruolo di normalizzatrice ad Otto e Mezzo, si scatena
L’identità femminile non passa attraverso la volontà di fare un figlio. Lilli Gruber interviene a ‘Dialoghi sulla maternità’, il podcast del Corriere della Sera e, contrariamente alla suo ruolo di normalizzatrice ad Otto e Mezzo, si scatena. “’Non sei mamma, non puoi capire‘: è la frase che più spesso si sentono dire le donne che non hanno avuto figli. Superficialmente si potrebbe allora dire: sei madre, non puoi capire – ha spiegato la Gruber – ma capire cosa? Usare la maternità come un’illuminazione esistenziale rende un pessimo servizio alle donne”. E ancora: “Partiamo sempre dal presupposto che una donna che non ha figli abbia rinunciato a qualcosa, che sia meno realizzata, meno felice, meno completa. E ovviamente non facciamo lo stesso ragionamento per un uomo: è un assunto molto anacronistico e anche molto pernicioso”.
La conduttrice Barbara Stefanelli ha poi citato un’affermazione da La madre di tutte le domande di Rebecca Solnit: “Una delle ragioni per cui le persone si fissano sulla maternità, come chiave dell’identità femminile, nasce dalla convinzione che i bambini siano la strada per realizzare appieno la nostra capacità di amore. Ma ci sono così tante cose da amare oltre la propria prole”. A quel punto la Gruber ha risposto: “Sì, ci sono altre forme di amore, cura e devozione“. La celebre giornalista televisiva ha infine raccontato di come da ragazza avesse “adottato il modello maschile (…) quello di mio padre. Anche se poi ho capito che mia mamma era una roccia delle Dolomiti”.