Non sarà neanche questa settimana la presentazione del Neo-Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte. Se nei giorni scorsi si parlava di accordo già chiuso e ci si preparava a un evento di “lancio” imminente, il progetto ha subito un nuovo rallentamento. Restano infatti alcuni nodi da sciogliere tra il garante Beppe Grillo e il leader in pectore: al fondatore non sarebbe stato dato abbastanza tempo per analizzare i vari documenti e ci sarebbero alcuni punti sui quali non è d’accordo, a partire dal rischio che il suo peso di indirizzo politico venga ridimensionato.

Per questo, al momento, la presentazione di Statuto e carta dei valori 5 stelle è stata rinviata a una data “ancora da destinarsi”. Il M5s aveva anche “opzionato” una sala a Roma per il prossimo giovedì, ma Grillo avrebbe negato la sua partecipazione. E per questo quella data non è stata confermata né, allo stato, ne è stata fissata una nuova. Secondo le indiscrezioni circolate in ambienti parlamentari il ritardo nel lancio del nuovo Movimento sarebbero dovuti ad una diversa valutazione sulle norme contenute nel nuovo Statuto e sulla conformazione del futuro organismo direttivo (la cosiddetta segreteria “mista” che sarà composta da nominati ed eletti dagli iscritti). Non è al momento in discussione il fatto che Grillo rimanga il “garante” del M5s, ma la difficoltà sta nel delimitare la sua area d’azione: da quando ha fondato il Movimento la sua influenza è sfuggita a qualsiasi regola ed è stato lui sempre ad avere l’ultima parola sia sul fronte politico che su quella organizzativo. Grillo sarebbe anche amareggiato per “non aver partecipato attivamente alla stesura del neo statuto”. Un incontro c’era stato il 9 giugno scorso a Marina di Bibbona. A quel faccia a faccia sarebbe dovuto seguire una visita insieme all’ambasciatore cinese il 12 giugno, ma Conte ha disertato per “impegni concomitanti”.

Al lancio della nuova organizzazione, una volta che sarà fissato, dovrà anche seguire nel giro di poco tempo una votazione degli iscritti: il M5s ha scelto in nuovi partner a cui affidare le operazioni di voto e la tenuta dell’elenco degli iscritti. Una settimana fa è stato infatti annunciato che saranno due le piattaforme che gestiranno la partecipazione in rete del Movimento: un modo per evitare l’accentramento di poteri e, garantiscono, anche di risparmiare. Recentemente il presidente dell’associazione Rousseau, Davide Casaleggio, che ha ufficialmente rotto con il Movimento, ha avvertito in merito a possibili ricorsi in quanto lo Statuto ancora in corso prevede che le votazioni vengano effettuate sulla piattaforma Rousseau. Proprio oggi uno dei suoi membri, nonché fedelissimo di Casaleggio, Pietro Dettori ha annunciato il suo addio all’associazione e il suo supporto al Movimento (e la fiducia in Beppe Grillo).

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