La lotta del presidente Recep Tayyip Erdoğan contro l’opposizione curda, già falcidiata da numerosi arresti ai suoi vertici con l’accusa di legami con il terrorismo, rischia di far sparire definitivamente il secondo partito del Paese, il filo-curdo Hdp. La Corte Costituzionale ha infatti accolto la richiesta della procura generale della Cassazione di Ankara sull’apertura di un procedimento per la messa al bando della formazione con l’accusa, più volte ribadita dal presidente turco, di aver agito come braccio politico del Pkk, organizzazione classificata come “terroristica” da Turchia, Usa e Ue. Questo nonostante il partito abbia sempre negato ogni legame con gruppi armati.
Un via libera all’unanimità, quello arrivato dai giudici costituzionali, che adesso porterà all’invio all’Hdp del dossier dell’accusa per poter presentare una memoria difensiva, alla quale seguirà una replica della Procura e un dibattimento verbale finale. La decisione sull’eventuale messa al bando, prevista dall’articolo 69 della Costituzione turca, verrà presa a maggioranza dei due terzi dei 15 membri della Corte Costituzionale sulla base della valutazione di merito del relatore assegnato al caso. È stata invece respinta la richiesta di congelamento preventivo dei conti correnti del partito.
Il procuratore della Cassazione, Berk Sahin, ha chiesto anche l’interdizione per 5 anni dall’attività politica di 451 dirigenti Hdp, tenendo conto che alcuni di questi, compreso il leader Selahattin Demirtas, si trovano già da diversi anni in carcere. Nell’atto d’accusa, lungo 843 pagine, il partito viene accusato di minacciare “l’integrità indivisibile dello Stato e della Nazione”, agendo come braccio politico del Pkk. Una prima richiesta della Procura, inviata a marzo, era stata respinta per vizi formali.
Nella repressione in Turchia seguita al fallito colpo di stato del 15 luglio 2016, l’Hdp ha subito l’arresto di centinaia di suoi dirigenti, compreso Demirtas, detenuto da oltre 4 anni e mezzo in un carcere di massima sicurezza, e la destituzione di decine di parlamentari e sindaci. L’avvio del procedimento sulla messa al bando arriva pochi giorni dopo l’assalto armato a una sede del partito filo-curdo a Smirne in cui è stata uccisa la dipendente 20enne Deniz Poyraz.
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Turchia, dalla Corte Costituzionale via libera a procedimento per messa al bando del partito filo-curdo Hdp. Procura: “Legami col Pkk”
Il procuratore della Cassazione, Berk Sahin, ha chiesto anche l’interdizione per 5 anni dall’attività politica di 451 dirigenti Hdp, tenendo conto che alcuni di questi, compreso il leader Selahattin Demirtas, si trovano già da diversi anni in carcere. L’avvio del procedimento arriva pochi giorni dopo l’assalto armato a una sede del partito filo-curdo a Smirne in cui è stata uccisa la dipendente 20enne Deniz Poyraz
La lotta del presidente Recep Tayyip Erdoğan contro l’opposizione curda, già falcidiata da numerosi arresti ai suoi vertici con l’accusa di legami con il terrorismo, rischia di far sparire definitivamente il secondo partito del Paese, il filo-curdo Hdp. La Corte Costituzionale ha infatti accolto la richiesta della procura generale della Cassazione di Ankara sull’apertura di un procedimento per la messa al bando della formazione con l’accusa, più volte ribadita dal presidente turco, di aver agito come braccio politico del Pkk, organizzazione classificata come “terroristica” da Turchia, Usa e Ue. Questo nonostante il partito abbia sempre negato ogni legame con gruppi armati.
Un via libera all’unanimità, quello arrivato dai giudici costituzionali, che adesso porterà all’invio all’Hdp del dossier dell’accusa per poter presentare una memoria difensiva, alla quale seguirà una replica della Procura e un dibattimento verbale finale. La decisione sull’eventuale messa al bando, prevista dall’articolo 69 della Costituzione turca, verrà presa a maggioranza dei due terzi dei 15 membri della Corte Costituzionale sulla base della valutazione di merito del relatore assegnato al caso. È stata invece respinta la richiesta di congelamento preventivo dei conti correnti del partito.
Il procuratore della Cassazione, Berk Sahin, ha chiesto anche l’interdizione per 5 anni dall’attività politica di 451 dirigenti Hdp, tenendo conto che alcuni di questi, compreso il leader Selahattin Demirtas, si trovano già da diversi anni in carcere. Nell’atto d’accusa, lungo 843 pagine, il partito viene accusato di minacciare “l’integrità indivisibile dello Stato e della Nazione”, agendo come braccio politico del Pkk. Una prima richiesta della Procura, inviata a marzo, era stata respinta per vizi formali.
Nella repressione in Turchia seguita al fallito colpo di stato del 15 luglio 2016, l’Hdp ha subito l’arresto di centinaia di suoi dirigenti, compreso Demirtas, detenuto da oltre 4 anni e mezzo in un carcere di massima sicurezza, e la destituzione di decine di parlamentari e sindaci. L’avvio del procedimento sulla messa al bando arriva pochi giorni dopo l’assalto armato a una sede del partito filo-curdo a Smirne in cui è stata uccisa la dipendente 20enne Deniz Poyraz.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.