“Oggi arriva la conferma che la strada che l’Italia ha da subito indicato nell’ora più buia della pandemia era quella giusta“. Mentre il premier Mario Draghi sottolinea che dopo il via libera al Piano di ripresa la vera sfida è l’attuazione e riuscire a spendere le risorse “con onestà“, il predecessore Giuseppe Conte interviene per ricordare che quel documento “non è il Piano del governo di turno”. “Non era allora del governo Conte, non lo è oggi del governo Draghi”, scrive sui social il leader in pectore del Movimento 5 Stelle. “È il Piano di tutti noi: che abbiamo rispettato le regole, che guardiamo oggi con rinnovata fiducia al domani, che torniamo a popolare le nostre strade, i nostri bar, gli uffici, le scuole e anche gli stadi. Questo successo è di tutti noi, nessuno escluso. E dimostra la forza, la compattezza e la responsabilità della nostra comunità nazionale. Questa è l’Italia”.

Draghi, durante la conferenza stampa con Ursula von der Leyen, aveva insistito sulla “grande responsabilità” di cui sono investiti il governo e gli italiani “nei confronti di tutti i cittadini europei che hanno pagato e pagheranno le tasse per finanziare il nostro piano, perché non tutti abbiamo attinto alle risorse allo stesso modo”. E l’Italia è il Paese che riceverà di più, a partire dai 25 miliardi di prefinanziamento in arrivo a luglio. I precedenti non fanno ben sperare – “in occasioni precedenti fondi molto ingenti non sono stati spesi o sono stati spesi solo in piccola parte” – ma ora l’ex presidente Bce ostenta ottimismo perché c’è “la volontà politica”, dice, e “la capacità amministrativa”, anche se il primo concorso per le assunzioni a termine di 2.800 tecnici al Sud non è andato granché bene.

Conte è intervenuto più tardi, in serata, per sottolineare che “questa è una giornata importante per l’Italia e per tutti i suoi cittadini: la Commissione europea ha dato il via libera al PNRR italiano, confermando che entro il mese di luglio arriveranno i primi 25 miliardi di euro. Sono fondi che andranno a dare manforte ad ogni settore del Paese, stimolando quella ripresa economica e sociale a cui tutti stiamo lavorando e contribuendo senza risparmio”. Una “conferma” della bontà delle scelte fatte in passato, dice l’ex premier. E questo “è il piano di tutti gli italiani, delle donne e degli uomini che hanno combattuto il virus in prima linea, delle famiglie che non si sono arrese davanti alle difficoltà economiche e al disagio sociale imposto dalla pandemia. È il Piano dei tanti bambini che hanno rinunciato a ritrovarsi tutti insieme a scuola; è degli anziani e dei più fragili, di chi ha teso la mano trovando l’aiuto di un Paese intero”.

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