Alberto Matano è emozionato mentre commenta in esclusiva a FqMagazine il ritrovamento di Nicola Tanturli, il bimbo di soli 2 anni scomparso lunedì sera nei boschi dell'Alto Mugello
“‘È vivo, lo abbiamo trovato, Nicola è vivo!’, mi ha chiamato e mi ha detto queste parole Giuseppe Di Tommaso. È stata una gioia indescrivibile, ancora non mi sono ripreso. Questa telefonata non la dimenticherò mai“, Alberto Matano è emozionato mentre commenta a FqMagazine il ritrovamento di Nicola Tanturli, il bimbo di soli 2 anni scomparso lunedì sera nei boschi dell’Alto Mugello.
Ritrovato proprio dall’inviato del contenitore pomeridiano di Rai1: “Giuseppe Di Tommaso è da ieri sul posto per seguire il caso, stava girando con la troupe. Percorreva una strada per provare a risalire al percorso che avrebbe potuto fare il bambino. È sceso dall’auto per prendere una boccata d’aria, ha fatto dei metri da solo e ha sentito dei lamenti. Ha urlato più volte Nicola, il bambino ha risposto chiamando la mamma. Il bambino c’era, era vivo.”
Il racconto di Matano continua: “Giuseppe ha provato a chiamare i soccorsi ma il telefono non prendeva, è tornato indietro di corsa, ha raccontato ai Carabinieri quanto visto. Sono corsi sul posto e un carabiniere si è calato in questa scarpata ed è stato tratto in salvo. Siamo tutti felici per lui e per la sua famiglia”. Una soddisfazione per l’intero gruppo di lavoro de La Vita in Diretta, reduce da una rinascita dal punto di vista editoriale e di ascolti: “Noi facciamo questo lavoro, siamo sul posto, è un lavoro corale perché gli inviati sono i nostri occhi sulla realtà. L’idea che uno di noi, un bravo inviato appassionato che quest’anno ha raccontato tanti casi importanti, abbia contribuito a salvare la vita di un bambino scomparso è motivo di orgoglio.”
Così gli inviati di cronaca nera spesso nel mirino questa volta finiscono alla ribalta per un finale bellissimo: “Dipende tutto come si fa, anch’io ho imparato tanto in questi due anni. I colleghi della Vita in Diretta sono appassionati, onesti e professionali. Abbiamo raccontato storie terribili e ancora senza verità, è bello finire con una positiva notizia“. Quarant’anni dopo il caso Vermicino la tv fornisce per fortuna un finale diverso: “Casi analoghi negli anni sono finiti in modo differente, quando passano le ore si pensa al peggio. Questa volta un bambino è stato salvato da un cronista, una bella notizia che riempie il cuore.”