Il presidente Guido Carlino, nella sua introduzione per la Cerimonia di parificazione del rendiconto generale dello Stato, ha ricordato che l'anno è stato segnato dall'esigenza di fronteggiare l'emergenza sanitaria. Ora occorre "assicurare contestualmente una crescita del rapporto entrate su Pil e una riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese". E, con i soldi del Recovery, aumentare la spesa "buona" e contenere quella "cattiva". Indispensabile che "anche i controlli necessari per verificare il corretto impiego delle ingenti somme siano svolti in modo rapido e innovativo"
“La pandemia ha messo ulteriormente in luce, nel sistema sanitario, le differenze nella qualità dei servizi offerti, le carenze di personale dovute ai vincoli nella fase di risanamento, i limiti nella programmazione delle risorse professionali, ma, anche, la fuga progressiva dal sistema pubblico, le insufficienze dell’assistenza territoriale a fronte del crescente fenomeno delle non autosufficienze e delle cronicità, il lento procedere degli investimenti sacrificati dalle necessità correnti”. Lo ha detto Guido Carlino, presidente della Corte dei Conti, nella sua introduzione per la Cerimonia di parificazione del rendiconto generale dello Stato. “Guardare agli indicatori alla base del monitoraggio Lea consente di mettere a fuoco le condizioni prima della crisi e capire i problemi da cui è necessario ripartire”. Ora, anche per superare queste disparità, “si dovrà dare un consistente impulso alla lotta contro l’evasione fiscale per assicurare contestualmente una crescita del rapporto entrate su Pil e una riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese. Si impone inoltre la necessità di favorire maggiormente l’inclusione di famiglie numerose e con disabili, accrescendo il coinvolgimento dei servizi sociali dei Comuni e delle organizzazioni del Terzo settore”.
Per quanto riguarda l’andamento dei conti pubblici nel 2020, ovviamente l’anno è stato pesantemente segnato “in tutte le sue componenti, dalla necessità di fronteggiare l’emergenza sanitaria”. “Il confronto con le previsioni definitive fa emergere appieno l’impatto della pandemia sulle dimensioni della spesa statale. Gli stanziamenti complessivi mostrano un’espansione del 30,7 per cento, raggiungendo il picco di 1.139 miliardi. A tale andamento hanno contribuito per 205 miliardi i provvedimenti assunti per l’emergenza. L’incidenza sul Pil sale a circa il 69 per cento, superiore di oltre 20 punti rispetto al 2019″, come ha riassunto il presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo della Corte, Enrico Flaccadoro. “A fronte di una riduzione più accentuata della spesa per interessi (-3,2 per cento), la spesa finale primaria evidenzia un incremento del 41,6 per cento, raggiungendo il 48,5 per cento del Pil. Un risultato – ha spiegato – che è la sintesi di un aumento della spesa corrente primaria (pari a 629 miliardi) del 22,6 per cento e di quella in conto capitale (171 miliardi) di oltre tre volte il dato del precedente esercizio; l’incidenza sul prodotto si pone pari, rispettivamente, al 38,1 e al 10,4 per cento”.
In questo quadro permane il notevole gap rispetto all’andamento dell’Iva negli altri Stati dell’Unione europea nonostante l’effetto positivo recato sia dall’ampliamento del reverse charge e dello split payment, che dall’adozione della fatturazione elettronica. “Ciò dovrebbe spingere a valutare il superamento della facoltatività della fatturazione elettronica per i contribuenti che si avvalgono del regime forfetario. Oltre al rilievo che assume per il corretto funzionamento dell’intero sistema la conoscenza completa degli scambi intercorsi tra tutti gli operatori economici, l’estensione di tale modalità consentirebbe di gestire completamente in via informatizzata i processi di registrazione, liquidazione e dichiarazione Iva, contribuendo per questa via al processo di semplificazione degli adempimenti portato avanti in questi anni”, ha rilevato Flaccadoro. Un processo che, nonostante la crisi, ha segnato anche nel 2020 una crescita sia nel numero di dichiarazioni presentate telematicamente (anche se pur sempre di limitato rilievo rispetto al numero di dichiarazioni presentate tramite gli intermediari), sia nell’accesso informatizzato alle informazioni personali e ai servizi forniti ai cittadini.
Ora per ripartire c’è il Recovery plan, che “rappresenta un’opportunità per effettuare investimenti che aumentino il potenziale di crescita del Paese: per raggiungere tale obiettivo sarà necessario creare un contesto più trasparente ed efficiente e uno sviluppo sostenibile, al fine di consentire l’accesso allo studio, alla formazione e a un lavoro dignitoso, anche ai più svantaggiati, oltre che l’esercizio dell’attività di impresa, senza il condizionamento di fenomeni criminosi“, ha aggiunto Carlino. “Al tempo stesso, occorrerà seguire un cammino di finanza pubblica che, fatta salva l’esigenza di aumentare strutturalmente alcune componenti della spesa sia corrente, sia in conto capitale, affianchi, quando le condizioni lo consentiranno, all’espansione della spesa “buona” il contenimento di quella “cattiva“”.
Ma per l’attuazione del piano l’Italia avrà bisogno “di una risposta straordinaria sul piano organizzativo e del razionale utilizzo delle risorse umane per garantire un supporto concreto al rilancio degli investimenti e, più in generale, servizi rapidi ed efficienti a vantaggio di tutti i settori dell’economia”, scrive il presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo, Ermanno Granelli, che per la p.a. giudica necessario da una parte il reclutamento di nuove risorse con “conoscenze e capacità pluridisciplinari, oltreché ineludibili abilità nell’uso delle nuove tecnologie” e dall’altra “un massivo intervento” di riqualificazione dell’”estesa platea di cinquantenni” che rappresenta la maggioranza del personale pubblico.
La Corte dei conti “è ben consapevole” come sia “indispensabile che anche i controlli necessari per verificare il corretto impiego delle ingenti somme che saranno poste a disposizione del nostro Paese per la ripresa e la resilienza, siano svolti in modo rapido e innovativo“, ha aggiunto Granelli. “Al riguardo – ha proseguito – la Corte auspica che sia prevista un’adeguata governance dei controlli interni delle pubbliche amministrazioni: si dovrà garantire la disponibilità di basi di dati accessibili e della documentazione (anche foto-video), che consenta all’Organo di controllo nazionale di poter verificare l’attuazione dei programmi nei tempi previsti e di poter svolgere valutazioni, da rivolgere al Parlamento o alle assemblee rappresentative a livello regionale e locale, nei casi di criticità”. “Al contempo questo istituto – ha spiegato ancora Granelli – appronterà al proprio interno le soluzioni organizzative idonee a garantire che i controlli sulla gestione previsti dalla legge, siano svolti in modo efficiente ed efficace, così da contribuire alla rapida realizzazione degli interventi previsti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ha concluso.