Partorisce dieci bambini, finisce in un ospedale psichiatrico e ora sembra che i bambini non siano mai esistiti. Uno dei casi mondiali più eclatanti di cronaca dei giorni scorsi si infittisce di ulteriori misteri. Gosiame Sithole aveva presentato al mondo attraverso i canali social, e dalle prime pagine di decine di tabloid, quello che sembra sia stato un parto da record. Lunedì scorso la donna sudafricana, che si è fatta ritrarre più volte con un enorme pancione prima del parto, ha, anzi avrebbe, dato alla luce dieci bambini. Gestazione mano nella mano con il compagno, ma anche richiesta pubblica di aiuto economico con raccolte fondi per sostenere quella famiglia non proprio in grado di mantenere ben dieci boccucce da sfamare. Il racconto attorno al parto della Sithole si arricchisce però di nuovi dettagli. Intanto la donna non è stata accompagnata dal marito in ospedale per via delle misure antiCovid. La segnalazione del parto avvenuto, e dei dieci neonati, sarebbe avvenuta autonomamente da parte della donna al compagno, Tebogo Tsotetsi. Poi, appunto la Sithole scompare e la famiglia del compagno in una nota stampa resa pubblica comincia a dubitare che la donna fosse addirittura realmente incinta. A quel punto la donna, che era scomparsa per qualche giorno, risbuca ovviamente senza pancione e affida ad un giornale locale le sue parole. Niente paura. Qui tutto a posto. I bimbi sono nati. State tranquilli. Solo che nella video confessione la donna non cita mai né il numero né il luogo in cui si troverebbero i figli celandosi dietro la scusa del pericolo dell’intrusione dei parenti del compagno. È proprio la Sithole a dubitare delle buone intenzioni della famiglia Tsotetsi, accusata addirittura di fare la cresta sui soldi ricevuti per beneficienza. Ma non finisce qui. A seguito della denuncia di scomparsa della donna, la polizia di Rabie Ridge, una cittadina vicino a Johannesburg, si attiva e la mattina di giovedì 17 giugno scova la Sithole vicino ad un sobborgo di Chloorkop. Lì sarebbe stata consegnata agli assistenti sociali che poi l’avrebbero ricoverata nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Tembisa per valutarne le condizioni psichiche e mentali. A questo punto interviene l’avvocato della donna secondo il quale Sithole sarebbe stata trattenuta contro la sua volontà e anche maltratta. Parola fine? Manco per idea. Perché tutti oramai si chiedono solo una cosa: ma i dieci bambini che oggi avrebbero una settimana di vita, dove sono finiti?