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Giuseppe Di Tommaso, l’inviato de La Vita in Diretta che ha ritrovato Nicola Tanturli: “Nessuno mi credeva, pensavano fosse un capriolo”

ESCLUSIVO: a FqMagazine il racconto del giornalista che nella mattina di mercoledì 23 giugno ha ritrovato il piccolo Nicola Tanturli, scomparso da casa nella serata di lunedì

di Giulio Pasqui

È stato il giornalista Giuseppe Di Tommaso, inviato de “La Vita in Diretta”, a ritrovare vivo il piccolo Nicola. Nella notte tra il 21 e il 22 giugno il bambino si era allontanato dalla sua casa a Palazzuolo sul Senio, e da quel momento i genitori non erano più riusciti a ritrovarlo. Tutti i boschi nei dintorni erano stati scandagliati con l’aiuto della Protezione Civile, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino. Questa mattina, poi, la bella notizia: Nicola è stato ritrovato.

Giuseppe Di Tommaso era arrivato da poche ore in quest’area del Mugello per raccontare la storia del piccolo Nicola per i telespettatori de “La Vita in Diretta”, il programma condotto da Alberto Matano. “Questa mattina, mentre ero in macchina con la troupe del programma, ho avuto un giramento di testa e ho chiesto ai colleghi di farmi scendere dall’auto”. Siamo a circa un chilometro a mezzo dalla sua abitazione. “A un certo punto, quando ero nel bosco, ho sentito un lamento provenire da una scarpata di 300, 400 metri. Mi sono avvicinato e ho cominciato a urlare il nome di Nicola. Ho sentito una voce che urlava ‘mamma’. I bambini, si sa, ripetono sempre le parole dei grandi così anche io ho cominciato a ripetere ‘mamma’. E lui ripeteva con me. Ho provato a scendere nella boscaglia per capire se era soltanto una mia suggestione, finché non ho visto Nicola a 70 metri da me. In quel momento stava passare una macchina dei carabinieri, così sono tronato di sopra per fermarli”.

Lì per lì nessuno gli credeva. “Pensavano che potessero essere i rumori di un capriolo”, ci racconta. “Anche perché da quella strada ci erano già passati tante volte, ma sempre in macchina”. Invece, straordinariamente, era davvero il piccolo Nicola. “Siamo scesi e, insieme al bambino, abbiamo risalito la scarpata. Quando ho preso in braccio Nicola è stata un’emozione immensa, indescrivibile. Lui era tranquillo, aveva soltanto dei graffi sul corpo. Mi ha sorriso e mi ha ripetuto ancora una volta la parola mamma (…) Il padre mi ha ringraziato, così come tutte le persone del posto. C’è stata una forte commozione da parte mia. Il mio stato d’animo è stato molto particolare in questo momento. Provo emozioni contrastanti“.

Spesso gli inviati dei programmi televisivi vengono “bistrattati e accusati di strumentalizzare il caso”. Di Tommaso lo conferma, e aggiunge: “Questa volta siamo stati utili a una buona causa. Le persone del posto mi hanno detto che ieri odiavano i giornalisti, oggi invece ci ringraziano”. Con sé, l’inviato non aveva né una telecamera né un operatore. Non ci sono immagini di quel momento. “A livello umano, però, sarà il servizio più bello della mia vita. Questa storia mi aveva molto colpito. La vivevo con ansia, ecco perché mi ero sentito male poco prima di sentire la voce di Nicola. Avevo avuto proprio un attacco di panico, cosa mai successa nella mia vita prima di ora. Ora concludo questa stagione de La Vita in Diretta nel miglior dei modi”.

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