Ha avuto esito negativo l’alcol test di uno dei due turisti tedeschi che sabato sera nelle acque del Lago di Garda hanno travolto una barchetta in legno uccidendo i giovani che si trovavano a bordo, Umberto Garzarella e Greta Nedrotti. Mentre, l’altro ha rifiutato di sottoporsi alle analisi. Il test, infatti, non è obbligatorio quando si tratta di incidenti nautici. Questo è ciò che emerge al momento dalle indagini che gli inquirenti stanno svolgendo per accertare la dinamica dell’incidente a Salò, sulla sponda bresciana del Lago di Garda.
I due turisti, già rientrati in Germania, non si sono fermati dopo l’impatto del loro motoscafo con il gozzo in legno su cui erano fermi i due giovani. “Abbiamo lasciato la barca al porto e abbiamo continuato la serata perché nemmeno immaginavamo di aver ucciso due persone. Eravamo convinti di aver colpito un ramo o al massimo uno scoglio” hanno riferito i due turisti tedeschi ora indagati per doppio omicidio colposo e omissione di soccorso. È stato il loro legale, Guido Sola, a dare la notizia della morte dei due giovani ai suoi assistiti che – precisa – “non sono scappati, il rientro a Monaco di Baviera era già previsto per domenica sera e sono rientrati lunedì dopo essersi messi a disposizione degli inquirenti”. “Sono stati collaborativi” ribadisce l’avvocato, anche se gli stranieri sembrano non ricordare chi dei due fosse alla guida al momento dell’impatto e uno dei due ha rifiutato di sottoporsi al test.
Nella giornata di domenica il proprietario del motoscafo era stato arrestato dai carabinieri, ma nella notte è stato poi rimesso in libertà perché appunto gli inquirenti non avevano certezze che fosse lui ai comandi dell’imbarcazione, oggi sotto sequestro. Una delle ipotesi è che le vittime stesse dormendo quando il motoscafo li ha travolti provocando la morte sul colpo del 37enne, mentre il corpo della 25enne è stato ritrovato a circa cento metri di profondità con le gambe parzialmente amputate. Il legale ha nominato un consulente che prenderà parte all’autopsia disposta dalla Procura di Brescia sul corpo dei due ragazzi.