“Ho detto al mondo intero che sto bene e sono felice. È una bugia. Pensavo che dicendolo abbastanza forse sarei diventata felice, ma non volevo ammetterlo. Ero sotto shock. Sono traumatizzata. Ora vi dico la verita, ok? Non sono felice. Non riesco a dormire. Sono arrabbiata da matti. E sono depressa. Piango ogni giorno”. Britney Spears rompe il silenzio per la prima volta dopo anni e lo fa in tribunale, nel corso dell’ennesima udienza del processo per la sua liberazione dalla tutela del padre. La popstar ha parlato per 20 minuti, pronunciando un toccante discorso pubblicato quasi integralmente da Variety: non ha esitato a rivelare le vessazioni che subisce ormai da 13 anni – confermando i timori e le accuse raccolti in questi mesi dai suoi fan con il movimento #FreeBritney – e ha spiegato di esser pronta a tutto per riprendere in mano la sua vita.
Ora qualcosa sembra finalmente muoversi. A novembre scorso l’avvocato della popstar aveva rotto il silenzio con parole molto forti: “La mia cliente mi ha affermato in molte occasioni che ha paura di suo padre. Mi ha anche affermato molte volte che non lavorerà finché suo padre avrà il controllo della sua carriera”. Il New York Times aveva anticipato nei giorni scorsi alcuni documenti giudiziari che sembrano essere la conferma definitiva di quanto la cantante sia insofferente a tutto quello che le ruota attorno da 13 anni. Da tempo sta lottando per riacquistare la sua libertà e, alla soglia dei 40 anni, dice di star vivendo un periodo di transizione della sua vita. “Tutto ciò che mi succedeva doveva essere approvato da mio padre – ha detto Britney in tribunale – e lui amava il controllo di poter ferire sua figlia al 100.000 per cento. Lavoravo sette giorni su sette, niente giorni liberi, in California l’unica cosa simile è chiamata traffico sessuale. Far lavorare qualcuno contro la propria volontà, togliergli ogni cosa – carte di credito, contanti, telefono, passaporto -, e metterlo in una casa controllato da altre persone. Vivevano tutti con me, le infermiere, la security 24 ore su 24. Mi guardavano mentre mi cambiavo ogni giorno, nuda, mattino pranzo e sera. Non avevo privacy“.
E non è tutto. La cantante ha chiesto ai giudici che la tutela paterna venga tolta senza dover essere nuovamente sottoposta a valutazioni del suo stato mentale, annunciando di esser pronta a denunciarlo: “Non posso sposarmi o avere un figlio. Ho una spirale, così non resto incinta. Volevo toglierla, per poter provare ad avere un altro figlio, ma questo “team” non mi fa andare dal medico a toglierla perché non vogliono che abbia altri figli – accusa ancora Britney -. Merito di avere una vita. Ho lavorato per tutta la vita. E sono stanca di sentirmi sola”. In questi anni, infatti, il padre l’ha circondata di figure che si sono approfittate di lei, come un terapeuta che definisce “abusivo”: “Così di punto in bianco il terapeuta mi ha dato il litio. Mi ha tolto le medicine normali che prendevo da cinque anni. Ma il litio è molto, molto forte. Mi sentivo ubriaca, avevo paura“. Ora più che mai è il suo destino è nelle mani dei giudici.