A inizio mese la scoperta fatta a Kamloops, vicino a una delle scuole fondate a fine Ottocento dal governo canadese e gestite dalla Chiesa cattolica nella British Columbia, aveva fatto il giro del mondo e sconvolto anche Papa Francesco. Ma a un paio di settimane di distanza, nel sito di un’altra ex scuola residenziale nella provincia di Saskatchewan, sono stati rinvenuti resti che appartengono a 761 persone, principalmente bambini nativi. Si tratta della scoperta più significativa sino ad oggi. Il sito è quello della Marieval Indian Residential School, attiva dal 1899 al 1997, dove ora si trova Cowessess, a circa 87 miglia a est di Regina, la capitale del Saskatchewan. Il capo della Federazione delle prime nazioni indigene sovrane Bobby Cameron ha detto di aspettarsi che verranno trovate più tombe nei terreni delle scuole residenziali in tutto il Canada. “Questo è stato un crimine contro l’umanità, un assalto alle Prime Nazioni”, ha aggiunto, sottolineando che “Non ci fermeremo finché non avremo trovato tutti i corpi”.
La scuola, scrive il New York Times, faceva parte di una rete di circa 150 istituti che, anche con la forza, prelevavano i bambini indigeni dalle famiglie nei rispettivi villaggi per trasferirli in collegi dove non potevano parlare la loro lingua. Una prassi che è proseguita per circa 113 anni in Canada, dal 1883 fino alla chiusura degli istituti nel 1996. Da queste scuole sono passati complessivamente 150mila bambini.
Tanti dei piccoli prelevati e portati nei collegi non hanno mai fatto ritorno a casa – si stima tra i 4mila e i 10mila – e i parenti sapevano a malapena – o addirittura ignoravano – dove si trovassero. A fare luce su quanto avvenisse all’interno delle scuole per indigeni è la Truth and Reconciliation Commission, istituita nel 2008. Alcuni ex alunni hanno riferito di avere visto i corpi di neonati figli di ragazze messe incinta da preti e monaci delle scuole finire inceneriti e sepolti.
La scoperta di Saskatchewan riapre nuovamente la ferita dello sfruttamento e delle violenze commesse in Canada nei confronti delle comunità indigene, nonostante il Paese sia da sempre percepito come inclusivo e multiculturale. Per questo negli anni scorsi i racconti fatti da ex allievi delle scuole finite nel mirino sono stati accolti con scetticismo, continua ancora il New York Times. Oggi in Canada vivono 1,7 milioni di nativi, che rappresentano circa il 4,9 per cento della popolazione.
(nella foto: commemorazione per i ritrovamenti presso la Kamloops Indian Residential School)