La polizia economico finanziaria e i reparti territoriali hanno indagato e poi denunciato alla procura catanese cinque imprenditori per indebita percezione di erogazioni a danno dello stato. Altri 14 sono stati poi segnalati per il pagamento della sanzione amministrativa, perché il contributo che questi avevano incassato era inferiore ai 4mila euro
Percepivano i ristori destinati alle imprese danneggiate dalla pandemia nonostante fossero stati condannati per mafia. È successo a Catania, dove i militari della guardia di Finanza del comando provinciale hanno scoperto che 19 imprenditori della zona, condannati con sentenza definitiva per associazione mafiosa o colpiti da interdittiva antimafia, avevano usufruito del contributo Covid a fondo perduto per imprese e lavoratori autonomi.
Stando a quanto riporta il comunicato ufficiale delle forze dell’ordine, la polizia economico finanziaria e i reparti territoriali hanno indagato e poi denunciato alla procura catanese prima cinque imprenditori per indebita percezione di erogazioni a danno dello stato. Gli altri 14 sono stati poi segnalati per il pagamento della sanzione amministrativa, perché il contributo che avevano incassato era inferiore ai 4mila euro. Gli accertamenti hanno riguardato oltre 20 soggetti che, nel corso del 2020 e del 2021, hanno presentato la richiesta e ottenuto il contributo a fondo perduto previsto dalla normativa nazionale per favorire le imprese e i lavoratori autonomi che a causa della pandemia hanno registrato un importante calo del fatturato.
“L’attività della guardia di Finanza di Catania si inquadra nel quadro delle azioni a contrasto delle frodi nel settore della spesa pubblica e della criminalità organizzata – si legge nel comunicato – , al fine di assicurare il sostegno alla corretta attribuzione di importanti risorse pubbliche e a favore dell’imprenditoria sana, soprattutto in un momento caratterizzato dalla crisi economica legata all’emergenza pandemica”.