Agron Tare, viceministro degli Esteri della Repubblica d’Albania, ha dato mandato ai propri legali per chiedere alla Rai e alla redazione di Report l’informativa della Guardia di Finanza di Bari che lo riguarda. Lo apprende l’AdnKronos. Come ricorda il suo difensore nell’istanza rivolta alla trasmissione di Sigfrido Ranucci, Tare è uno dei protagonisti dell’inchiesta “Splendori e miserie dei signori del calcio”, che ha rivelato alcuni possibili legami tra i fratelli Agron e Igli Tare (quest’ultimo ex attaccante e direttore sportivo della Lazio) e una società di scommesse in Albania. Nel corso del servizio, scrive il legale, “Tare è stato indicato insieme al fratello quale soggetto colluso con ambienti malavitosi“, e “siffatta ricostruzione si sarebbe basata su taluni atti investigativi e, in specie, un’informativa della G.d.F. di Bari”.

In particolare, la richiesta si appella al precedente della “recentissima sentenza del Tar, emessa proprio nell’ambito di un procedimento amministrativo in cui era parte la Rai in relazione al programma Report” nella quale “è stato affermato che “va ritenuta suscettibile di ostensione la documentazione connessa all’attività preparatoria di acquisizione e di raccolta di informazioni confluite nell’elaborazione del contenuto del servizio di inchiesta giornalistica mandato in onda”. Cioè, in sostanza, che vanno rivelate le fonti giornalistiche. Proprio sulla base di questo precedente, il difensore di Tare chiede di accedere all’informativa della Guardia di Finanza, definita “necessaria” al fine di permettere al suo assistito di “esercitare i propri diritti e tutelare la propria immagine“.

“Si sta realizzando quanto temevo e quanto ancora in molti, purtroppo anche tra i colleghi, non hanno ben compreso“, commenta in un post su Facebook Ranucci. “Dopo l’avvocato della Lega Andrea Mascetti ora anche i fratelli Tare chiedono di rendere ostensibili atti utilizzati da Report. La delirante sentenza del Tar che equipara i giornalisti che lavorano in Rai a funzionari della pubblica amministrazione è già diventata un precedente. La richiesta di accesso ai documenti dell’inchiesta viene motivata facendo riferimento alla sentenza del Tar del Lazio che obbliga Report a consegnare i documenti raccolti nell’inchiesta sulla nuova tangentopoli lombarda. Ovviamente anche questa volta seguiremo la legge che tutela la stampa. E faremo opposizione. Ma gli effetti della sentenza del Tar si sentono in termini di aumento di spese legali che deve sostenere il servizio pubblico per tutelare la libertà di stampa dei propri giornalisti”, scrive.

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